martedì 29 agosto 2017

"In Dubious Battle - Il coraggio degli ultimi": il progetto più ambizioso di James Franco

di Alberto Leali



In Dubious Battle – Il coraggio degli ultimi è ad oggi sicuramente il progetto più ambizioso e maturo di James Franco, il punto più alto raggiunto nel suo interessante percorso dietro la macchina da presa. 

Dopo William Faulkner e Corman McCarthy, Franco continua ad esplorare i classici della narrativa americana, adattando stavolta 'La battaglia' del grande scrittore John Steinbeck e mostrandosi ancora una volta interessato alle questioni politiche e sociali. 

Al centro di In Dubious Battle vi è infatti il tentativo di alcuni adepti del Partito Comunista (nessuno, però, pronuncia tale parola durante lo svolgimento della vicenda) di convincere, attraverso la lotta di classe, i raccoglitori di mele della California a scioperare per far valere i propri diritti. 


Ancora sullo sfondo della Grande Depressione, dunque, Franco racconta la lotta degli umili per la sopravvivenza, mettendo in piedi un affresco storico accurato e ben girato. Merito soprattutto della scelta azzeccata delle location, della bella fotografia di Bruce Thierry Cheung, di personaggi ben strutturati e di un cast all stars, che, oltre allo stesso Franco, comprende Vincent D’Onofrio, Sam Shepard, Robert Duvall, Ed Harris, Bryan Cranston, Zach Braff, John Savage e Scott Haze. 

Il ruolo più bello del film è, però, dello stesso Franco, che interpreta Mac, controverso attivista politico, disposto a tutto pur di spingere i braccianti a scioperare e a lottare, anche a costo di raggiri, inganni e metodi disumani. Franco non teme di mostrare i lati oscuri del suo personaggio e di chi rappresenta: come, cioè, non solo i proprietari terrieri ma anche gli attivisti politici sfruttino la povera gente per i propri scopi. 


Contrapposto a Mac, c'è il giovane idealista Jim (Nat Wolff) che, a contatto con la realtà dello sciopero, conosce presto l'inganno e la delusione, ma anche la voglia di ricominciare.

La passione e la convinzione di Franco sono evidenti; purtroppo, però, il film sconta una lunghezza eccessiva che spesso annoia e una retorica che emerge in modo fin troppo predominante. A ciò si aggiungono dialoghi piuttosto risaputi e una poco convincente parentesi sentimentale affidata al personaggio (poco riuscito) di Selena Gomez, probabilmente l'unica pecca del cast. 

Al cinema dal 7 settembre.


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