martedì 1 agosto 2017

"Annabelle 2: Creation": un horror d'altri tempi

di Alberto Leali




Metà degli anni '50. Un gruppo di giovani orfane viene accolto in casa di una coppia (Miranda Otto e Anthony LaPaglia) che ha perso la figlioletta dodici anni prima in un tragico incidente. Appena giunte in casa, le ragazze saranno perseguitate da una presenza malefica che pare vivere in una bambola.

Secondo spin-off della saga di The Conjuring di James Wan (qui nelle vesti di produttore), Annabelle 2: Creation è un period-movie che, a sorpresa, si rivela efficace e molto ben confezionato. 

Il merito è soprattutto dell'ottima messa in scena e dello spiccato talento visivo del regista David F. Sandberg: le scenografie di Jennifer Spence e la casa di campagna decadente e sperduta, spesso buia o illuminata da lanterne, pervadono la pellicola di un'atmosfera inquietante e minacciosa.

Il risultato è che Annabelle 2 pare un horror d'altri tempi e questo ci piace, perché, specie nella prima parte, a differenza di molti analoghi prodotti attuali, gioca con un orrore non visto ma solo suggerito, piazzando nei momenti giusti diversi sobbalzi dalla sedia.


La vicenda, obiettivamente non nuova, procede in modo molto classico, con tutti gli espedienti, visivi e sonori, da casa stregata. Eppure c'è la capacità di adoperare efficacemente tutti gli stereotipi del genere, attraverso riusciti meccanismi di creazione della suspense e dosando abilmente calma apparente e scene ad alto tasso ansiogeno. 

I personaggi, tratteggiati anch'essi in modo piuttosto classico e non esenti da stereotipi, risultano comunque credibili e mai fastidiosi. Come soddisfacente, e non banale, è la sequela di finali che chiude il film.

Tra L'Esorcista, Poltergeist e The GrudgeAnnabelle 2 funziona e non deluderà i fan del genere né quelli del primo fortunato capitolo.  Dal 3 agosto al cinema.

N.B.: Non scappate prima della fine dei titoli di coda! 

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