domenica 25 giugno 2017

"Spider-Man: Homecoming": conferenza stampa con Tom Holland e Jon Watts

di Silvia Sottile




In una calda giornata estiva, in una splendida location nel cuore di Roma (La Lanterna di Fuksas), abbiamo incontrato Jon Watts, regista di Spider-Man: Homecoming, ed il protagonista , il “bimbo-ragno” Tom Holland. 

Ecco cosa ci hanno raccontato sull’attesissimo film Marvel in uscita il 6 luglio nelle nostre sale.


Spider-Man torna a casa. In cosa si differenzia questo nuovo Spider-Man da quelli che l’hanno preceduto sul grande schermo?
Tom Holland: “La sfida è stata realizzare un film diverso dai precedenti, portare sullo schermo qualcosa che non si fosse già visto. Infatti abbiamo uno Spider-Man giovanissimo, che va a scuola, ha questi poteri e ci si diverte tantissimo proprio come un adolescente che scopre di avere dei superpoteri”.

A proposito del villain, c’è in qualche modo un riferimento al mondo del proletariato contro il capitalista Tony Stark? Vi siete ispirati al film Lo chiamavano Jeeg Robot per la scena della rapina al bancomat?
Jon Watts: “No, in realtà abbiamo voluto portare tutto a un livello basico. Abbiamo immaginato cosa poteva fare un quindicenne, un ragazzo normale, con dei super poteri e allo stesso modo dare questi super poteri a un cattivo normale che venisse dal popolo. Non abbiamo visto Lo chiamavano Jeeg Robot, deve essere un gran bel film. Abbiamo rubato da varie parti ma non da qui.”


Abbiamo visto nel footage  Peter Parker che gira un video amatoriale, una sorta di video riassunto degli eventi di Captain America: Civil War dal suo punto di vista. Lo ha girato realmente Tom? Ce ne sono altri?
JW: “Mi sembrava interessante mostrare la prospettiva di Peter. Tutti ormai fanno riprese video e sappiamo che Parker è un fotografo. Non ci sono altri video, è solo all’inizio”.
TH: “Sì, l’ho girato io stesso col cellulare, mi sono divertito molto a fare il regista”.

La scelta di Michael Keaton nel ruolo di questo villain, l’Avvoltoio, è stata in qualche modo influenzata dal ruolo che l’attore ha interpretato in Birdman?
JW: “No, non c’è nessun collegamento con Birdman. Keaton è stato scelto per il suo essere straordinario in ogni ruolo. Se è per questo è stato anche Batman, in effetti è una cosa divertente a pensarci. Io mentre lavoravo con lui sul set pensavo: “Oh mio Dio, sto parlando con Bettlejuice!”

Tom, come è stato recitare con Michael Keaton e Robert Downey Jr.?
TH: “Sono un grande fan dei film Marvel e lavorare con Iron Man è stato un sogno che si è realizzato! Robert Downey Jr. porta un livello incredibile di umorismo nel film e sul set. Invece Michael Keaton è una persona gentile e meravigliosa ma sul set si trasforma e diventa terrificante”.  
A questo punto Tom Holland racconta un aneddoto sul provino che ha sostenuto con Robert Downey Jr.: “Ero terrorizzato. Entro e inizio a parlare imbarazzatissimo. Poi vedo che entra nella sala Robert Downey Jr. e mi rendo conto di aver parlato tutto il tempo con la sua controfigura! Che figuraccia! Però la cosa positiva è che quando poi ho parlato col vero Robert Downey Jr. ero più sciolto e meno imbarazzato”.


Tom, è stato più difficile realizzare le coreografie di Billy Elliot o le acrobazie di Spider-Man? Aver interpretato a teatro Billy Elliot ti è stato di aiuto per Spider-Man?
TH: “Sicuramente è stato più difficile Billy Elliot. Avevo 10 anni e ci sono voluti due anni di duro allenamento. Comunque è stata una lezione utilissima e mi ha aiutato per tutta la mia carriera e anche naturalmente per Spider-Man. La danza prepara per molte cose ma non puoi certo essere preparato per cadere da 50 metri appeso a un cavo! Ricordo che una volta avevo mangiato un paio di hamburger perché mi avevano detto che avevamo finito le riprese per quel giorno invece poi mi hanno richiamato sul set per girare un’ultima scena. Ho rimesso il costume e questa imbragatura e durante le acrobazie sentivo gli hamburger venire su ed ero terrorizzato dall’idea di vomitare dentro la maschera…".

Cosa hai provato la prima volta che hai indossato la tuta di Spider-Man? Cosa faresti se avessi dei super poteri?
TH:“La prima volta che ho messo il costume di Spider-Man ero deluso. Mi avevano chiamato per girare le scene di Captain America: Civil War e il costume era grande perché era stato realizzato sulle misure della controfigura. Invece poi per Spider-Man: Homecoming ho avuto finalmente il mio costume fatto su misura ed era perfetto. Sogno da quando avevo 5 anni di essere Spider-Man… se avessi i suoi poteri però non sarei buono, probabilmente farei una rapina in banca!"

Jon, questo film è un cinecomic che fa parte dell'Universo cinematografico Marvel ma è anche un po’ un teen movie. Come si è rapportato con gli altri film Marvel per differenziarsi?
JW: “I film Marvel mi hanno sempre affascinato. Immaginavo come si sente una persona normale mentre ci sono i combattimenti degli Avengers. Mi è piaciuto molto avere l’opportunità di esplorare questo elemento con gli occhi di un quindicenne che si rapporta con questo mondo. Una realtà interessante con una nuova prospettiva che poi diventa un’epica”.


Contro quali cattivi vorresti combattere sul grande schermo nei prossimi film?
TH: “Devi chiedere al regista e alla Marvel. Vogliono portare dei nuovi cattivi mai visti sullo schermo e Spider-Man ne ha tanti”.
JW: “A me piacciono i cattivi un po’ sciocchi come ad esempio The Maids che ha una mano come una mazza ed è uno dei miei cattivi preferiti, oppure Morbius, o magari possiamo fare Spider-Man contro i vampiri”.

“Il mondo dei supereroi è come una mitologia contemporanea. Come è stato l’approccio?”
JW: “Spider-Man è l’entrata nel mondo delle persone normali. È diverso dagli altri. È quello con cui ci possiamo più identificare come eroe. L’unico – o uno dei pochi – che ha un’identità segreta. Non ha chiesto i suoi poteri, gli sono capitati. Spider-Man è tornato dove dovrebbe essere”.

Che consiglio darebbe a Peter Parker?
TH: “Mi piacerebbe avere dei consigli da lui perché è la persona più corretta che conosco. È strano ma è divertente”.

Cosa le ha dato la tuta ed entrare nel mondo Marvel?
TH: “Mi ha cambiato la vita. Mi hanno dato fiducia e responsabilità affidandomi il ruolo del primo Spider-Man dell’Universo cinematografico Marvel”. 
Tom Holland ci racconta quindi come ha scoperto di aver ottenuto il ruolo tramite Instagram: “Avevo fatto parecchi  provini per alcuni mesi e mi avevano detto che l’indomani avrei saputo l’esito e invece passano 6 settimane. Vedo la foto su Instagram che diceva di andare sul sito per scoprire il nuovo Spider-Man, e quando ho letto che ero io sono impazzito, correvo, saltavo… il mio fratellino pensava ad  un hackeraggio del sito perché non ero stato contattato e invece poi me l’hanno confermato telefonicamente ed era vero!”.


New York è stata ripresa in molti film. Cosa ha dovuto cambiare?
JW: “In realtà nei film abbiamo visto soprattutto Manhattan ma ci sono tanti altri luoghi da esplorare come ad esempio il Queens, dove vive Peter Parker”.

Che effetto fa essere trasformato in action figure?
TH: “Molto strano. Io da piccolo giocavo con l’action figure di Spider-Man e adesso hanno la mia faccia! A dire il vero la prima versione  non mi somigliava molto, l’hanno rifatta e adesso invece ha davvero le mie sembianze”.

Com’è stato fare per la prima volta uno Spider-Man che non racconta la storia delle origini?
TH: “Tutti conoscono la storia delle origini, non ne abbiamo sentito la mancanza. Era molto meglio continuare dagli eventi di Civil War”.

Per concludere, segnaliamo l’interessante iniziativa della campagna contro il bullismo nelle scuole: la Panini e la Marvel hanno reso Spider-Man protagonista di un fumetto in cui si parla di bullismo e cyberbullismo. Viene inoltre presentato il movimento italiano MaBasta! (Movimento Anti Bullismo Animato da STudenti Adolescenti).

Questa l’opinione di Tom Holland: “Peter Parker è un buon simbolo per i ragazzi. Perché è uno sfigato ma uno sfigato figo, un ottimo modello. È uno che studia e si diverte. Questo dimostra che anche un secchione (e non solo chi fa sport) può essere popolare e di successo”.


Copyright foto © Silvia Sottile

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