sabato 29 aprile 2017

"The Circle": metteresti la tua vita online per il lavoro dei tuoi sogni?

di Silvia Sottile


Mae (Emma Watson) ottiene, grazie all’amica Annie (Karen Gillan), un colloquio di lavoro per The Circle, la più importante azienda di tecnologia e social media del mondo. Quando viene assunta è sicura che si tratti della più grande opportunità della sua vita. Mae fa carriera molto velocemente ed entra in contatto con il fondatore della società Eamon Bailey (il premio Oscar Tom Hanks) che la incoraggia a rinunciare totalmente alla propria privacy e a vivere in un regime di trasparenza assoluta indossando una minuscola videocamera che trasmette la sua vita (reale e virtuale) in diretta h24… 

E se fossimo noi stessi complici, anche senza volerlo, della nostra stessa oppressione?

The Circle è un thriller ambientato in un futuro distopico, non troppo distante da oggi, tratto dal best seller Il Cerchio di Dave Eggers (edito in Italia da Mondadori). Lo scrittore ha collaborato alla sceneggiatura del film insieme al regista James Ponsoldt (The End of the Tour – Un viaggio con David Foster Wallace). 


The Circle si inserisce nel solco dei film che fanno riflettere sui rischi insiti nell’uso eccessivo della tecnologia e dei social media e sulla sottilissima linea di demarcazione fra trasparenza e privacy. Per non parlare del grande interrogativo sull’utilizzo non autorizzato dei nostri dati da parte di chi li maneggia quotidianamente. Sebbene molto interessante, forse la pellicola arriva però fuori tempo massimo: non tanto per le tematiche, purtroppo sempre attuali vista la direzione che sta prendendo la nostra società perennemente online (e a volte la realtà supera addirittura la fantasia se pensiamo a recenti casi di cronaca legati al web o ancora all’uso di dirette e votazioni virtuali da parte di alcuni partiti politici), quanto perché, come dicevamo, il tema è già stato trattato abbondantemente altrove, a volte anche meglio. Ad esempio nella serie tv Black Mirror. 

Fin dalla pubblicazione di 1984 di Geoge Orwell, del resto, sono emersi i pericoli dell’essere sempre sotto il controllo costante di un occhio elettronico. E se la massa ne è generalmente stata conquistata, spesso invece studiosi, intellettuali e registi hanno cercato di far riflettere, ognuno con i propri mezzi.


La Società al centro del film The Circle è un ibrido di tutte le maggiori società tecnologiche che conosciamo oggi, una sorta di mix fra Google, Amazon, Facebook, YouTube, Apple, Microsoft. Tutto ruota intorno a TruYou, un’applicazione che unisce mail, conti bancari, social, sotto un unico account con un’unica password. La figura ambigua di Eamon Bailey – interpretato da un Tom Hanks sempre impeccabile e incisivo – che ha  l’abitudine di tenere convention aziendali in cui illustra le novità e le ambizioni dell’azienda, ricorda molto lo stile di Steve Jobs. Deludente invece l’interpretazione di Emma Watson che non è in grado di reggere interamente un film sulle sue spalle. Buona, seppur breve, la prova di John Boyega (Star Wars: Il Risveglio della Forza) e di Karen Gillan (attualmente in sala con Guardiani della Galassia Vol.2). Nel cast anche Patton Oswalt e il compianto Bill Paxton nel suo ultimo ruolo.


The Circle, dunque, cinematograficamente parlando, è un’occasione sprecata (o un “potenziale inespresso”,  citando le parole della protagonista Mae al colloquio in risposta a una domanda su ciò che temeva di più) soprattutto perché a livello narrativo non riesce ad essere avvincente. Serve più di metà film per entrare nel vivo mentre poi la conclusione, per quanto interessante, sembra piuttosto sbrigativa. 

Comunque, nonostante i difetti evidenziati, The Circle rimane un film godibile che offre numerosi spunti di riflessione su un futuro vicinissimo e sul rischio concreto di perdere completamente la nostra privacy per un eccesso di trasparenza a causa di un utilizzo spropositato dei social network. Dopo la visione viene quasi voglia di cancellarsi immediatamente da Facebook e da tutti gli altri account virtuali!

Al cinema dal 27 aprile.

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