"Boston - Caccia all'uomo"

di Silvia Sottile

Boston - Caccia all'uomo (titolo originale Patriots Day) di Peter Berg è basato su un fatto realmente accaduto, l'attentato alla Maratona di Boston del 15 aprile 2013, e ne ripercorre in maniera lucida e minuziosa tutti i dettagli. Emerge il cuore di Boston fin dai primi istanti, in piccoli momenti di vita quotidiana prima della tragedia, c'è poi il momento cruciale del dramma (l'esplosione delle due bombe vicino al traguardo che scuote il clima di festa uccidendo 3 persone e ferendone ben 264) e infine la vera e propria caccia all'uomo per identificare e consegnare alla giustizia i colpevoli. 

Buona e solida la prova del protagonista, Mark Wahlberg (reduce da un altro film di denuncia diretto da Berg, Deepwater), nei panni del sergente Tommy Saunders, chiamato a dare il suo eroico contributo (ovvero fare bene il proprio lavoro, un eroe normale). Aiuta molto anche il fatto di essere supportato da un ottimo cast all'altezza della situazione: Kevin Bacon, John Goodman, il premio Oscar J. K. Simmons, Michelle Monaghan. 

La pellicola è ben costruita, come un thriller teso in cui ogni dettaglio può fare la differenza, la ricostruzione è minuziosa senza risultare mai pedante, e risulta avvincente dal primo all'ultimo istante. Certo, si avverte un forte senso di patriottismo americano, fisiologicamente necessario in un film che ha a cuore principalmente l'omaggio alle vittime e alle forze dell'ordine che hanno lottato contro il tempo per catturare gli attentatori e garantire la sicurezza nella città. Fortunatamente Berg non eccede più del dovuto, mantenendosi sempre in un solco accettabile e, anzi, seminando a tratti il dubbio. Fa un certo effetto ascoltare il vero discorso di Obama e alla fine la commozione è inevitabile nel vedere i veri sopravvissuti e le foto delle vittime.

Frase cult, da scrivere a caratteri cubitali e tenere sempre a mente: "Nella lotta del bene contro il male, l'amore è l'unica cosa che può bloccare l'odio".

Nelle nostre sale dal 20 aprile.