di Valerio Brandi
Nella Roma di qualche decennio fa un edicolante di Piazza Repubblica di nome Tito (Demián Bichir) riceve la visita di una affascinante signora (Salma Hayek) che lo invita a bere un caffè. La sua prima risposta è negativa perché sta ancora lavorando, ma quando lei insiste, e lui la riguarda bene, ecco che cambia tutto...
Serrande abbassate in pochi minuti, e in un locale
elegante nei dintorni i due signori cominciano a riesumare il passato che, in
alcuni momenti, è stato decisamente condiviso.
Senza
sangue è un racconto avvolto nel mistero, come del resto lo
è il soggetto originale, l’omonimo romanzo scritto da Alessandro Baricco nel
2002. Anche qui non viene specificata l’ambientazione, sia storica che
geografica. Però almeno nel film, scritto, diretto e prodotto da Angelina
Jolie, ci sono diversi indizi.
Abbiamo citato Roma perché le scene ambientate nel
“presente” sono senza ombra di dubbio girate nella Capitale Italiana, non
solo a Piazza Repubblica ma anche a via del Corso, e dato che in una sequenza
la protagonista si mette a guardare una vetrina con al suo interno delle
televisioni in bianco e nero la data di quel lasso temporale è senza
dubbio successiva al 1954.
Molto più difficile individuare luogo e soprattutto il
periodo storico delle scene ambientate durante la gioventù dei due
protagonisti. Tutto fa pensare alla Spagna (a un certo punto viene nominata
Santander) e l’automobile che si vede all’inizio così come il fucile
mitragliatore che pare proprio un modello Thompson M1921 fanno pensare agli
anni 20’ e 30’ del secolo scorso. Ma di guerra stanno parlando? Forse della
settimana tragica del 1909...
Probabilmente queste domande non avranno mai risposta,
perché come già affermato non erano dettagli importanti sia per Barrico
che per Angelina Jolie che ha adattato il suo romanzo.
Senza
sangue è una storia che parla non solo della guerra e delle
sue conseguenze, capaci di cambiare gli uomini sia prima che dopo, con traumi
difficili da superare anche a distanza di anni. Si critica inoltre la
società del passato, quella caratterizzata da famiglie patriarcali in cui le
donne non solo subivano violenze perfino dai loro genitori o tutori, ma erano
anche a costrette a sposarsi (e quindi a procreare) anche all’età di
quattordici anni.
Una vita piena di difficoltà che ha
caratterizzato lo spirito della protagonista, sempre costretta a lottare tra il
desiderio di vendetta e la voglia di perdono e di gratitudine. Il finale del
libro ha svelato il vincitore, mentre l’adattamento cinematografico è molto più
ambiguo e misterioso. Una scelta molto ambiziosa, persino rischiosa, perché i
finali criptici e aperti generalmente non piacciono a una buona fetta di
pubblico.
Senza
sangue sarà al cinema in Italia a partire da giovedì 10
aprile grazie a Vision Distribution.
Nessun commento:
Posta un commento