di Valerio Brandi
Max Bernal (Bobby Cannavale) è un comico che cerca ancora la sua occasione di sfondare nel difficile mondo della stand-up comedy. È inoltre il padre del piccolo Ezra (William Fitzgerald), un bambino affetto da autismo.
Una situazione che nell’ultimo periodo è diventata
sempre più difficile da affrontare: non solo perché si sta separando da sua
moglie Jenna (Rose Byrne), ma anche perché quest’ultima vorrebbe mettere Ezra
in un istituto specializzato e sottoporlo ad una cura farmacologia.
Max è fortemente contrario a tutto questo, convinto
del fatto che suo figlio non potrà mai migliorare se non proverà più a
rapportarsi con coetanei non affetti da autismo. Purtroppo dopo un
incidente dalle dinamiche misteriose, la situazione precipita ulteriormente:
Jenna inserisce Ezra nella scuola che voleva lei e riduce drasticamente le
visite dell’ex marito al bambino.
Max non riesce a restare a lungo insensibile a tutto
questo, tanto che dopo pochi giorni dall’accaduto prende una coraggiosa
decisione: "rapire” suo figlio per un viaggio attraverso gli Stati Uniti.
Riuscirà questa esperienza a cambiare un po’ le cose?
Dopo oltre un decennio Tony Goldwyn (attore conosciuto
soprattutto per essere stato l’antagonista in Ghost – Fantasma) torna a dirigere un film.
In
viaggio con mio figlio (titolo originale Ezra) è uscito da tempo immemore
all’estero (il 31 maggio 2024 negli Stati Uniti, dopo essere stato presentato
ancor prima al TIFF il 9 settembre 2023) mentre in Italia, dopo la sua
presentazione ad Alice nella Città nell'ambito della Festa del Cinema di Roma 2024, arriverà nelle sale il 24
aprile 2025, grazie a BiM Distribuzione.
Una lunga attesa, forse in questo caso più funzionale,
dato che poche settimane fa è uscito al cinema un altro film per famiglie dedicato
al delicato tema dell’autismo, Il
bambino di cristallo (qui la nostra recensione).
A differenza del film di Jon Gunn, In viaggio con mio figlio non è una
storia del tutto vera ma basata sulle esperienze di Tony Spiridakis,
sceneggiatore del lungometraggio e padre di un figlio autistico.
C’è dunque molta verità anche in questa storia, capace
di alternare nella giusta maniera diverse emozioni. C’è una parte comica, in
cui il maggiore protagonista è Robert De Niro (soprattutto quando si tratta di
rivendicare una padella) ma anche tanta tensione e soprattutto commozione (in
particolare nella scena in cui Ezra fa amicizia con un cavallo).
Magari questa storia è fin troppo ottimistica e
cinematografica ma vuole comunque essere d’esempio per i genitori che si
ritrovano in questa particolare situazione. Inoltre viene messa in risalto
positivamente la figura del padre, che spesso e volentieri nei racconti
audiovisivi – e non solo – è descritto in maniera negativa o al limite
meno funzionale rispetto alla madre.
Un film che scalderà il cuore, non solo per
l’argomento trattato ma anche perché il titolo italiano e una parte della
sceneggiatura (viaggiare verso Los Angeles per salire sul palco con Jimmy
Kimmel) non possono non far pensare a un capolavoro dell’animazione dedicato al
tema del rapporto padre-figlio, ossia In
viaggio con Pippo (e del resto, anche qui abbiamo un Max protagonista).
Oltre al titolo più accattivante, anche in Italia si
sta spingendo molto su un’altra strategia di marketing, ossia mettere in
primo piano Robert De Niro sulle locandine (e in generale nella campagna
pubblicitaria) come se fosse lui il coprotagonista di questo
lungometraggio. Niente di male in tutto ciò, del resto stiamo parlando di
uno dei migliori attori in attività, ma è giusto specificare che qui interpreta
la parte del nonno di Ezra e che compare in un numero di scene
nettamente minore rispetto a quelle del vero coprotagonista, Bobby
Cannavale.
De Niro, che abbiamo recentemente visto protagonista di un doppio ruolo in The Alto Knights – I due volti del crimine (qui la nostra recensione) non è l’unico pezzo da novanta per quel che riguarda i personaggi secondari, dato che ad interpretare la manager di Max è nientemeno che Whoopi Goldberg.
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