mercoledì 18 dicembre 2024

"Mufasa: Il Re Leone" - La storia di un orfano diventato Re

 di Silvia Sottile



Il film di Natale Disney Mufasa: Il Re Leone, in arrivo il 19 dicembre nelle sale italiane, esplora l'improbabile ascesa dell'amato re delle Terre del Branco.

Diretto dal premio Oscar per Moonlight Barry Jenkins (qui l'incontro stampa con il regista), il film unisce tecniche cinematografiche live-action con immagini fotorealistiche generate al computer.

Mufasa: Il Re Leone racconta, attraverso Rafiki, la leggenda di Mufasa alla giovane cucciola di leone Kiara, figlia di Simba e Nala, con Timon e Pumbaa che offrono il loro caratteristico spettacolo. Raccontata attraverso flashback, la storia presenta Mufasa, un cucciolo orfano, perso e solo fino a quando incontra un leone comprensivo di nome Taka, erede di una stirpe reale.

L'incontro casuale dà il via al viaggio di uno straordinario gruppo di sventurati alla ricerca del proprio destino: i loro legami saranno messi alla prova mentre lavorano insieme per sfuggire a un nemico minaccioso e letale.




Mufasa: Il Re Leone è dunque a tutti gli effetti un prequel del classico Disney di animazione del 1994 Il Re Leone, già trasposto in live-action nel remake del 2019 diretto da Jon Favreu.

Visivamente d'impatto, grazie a un netto miglioramento e a un sapiente utilizzo della tecnologia a disposizione, Mufasa: Il Re Leone regala immagini, colori e paesaggi mozzafiato che immergono totalmente lo spettatore in quel mondo selvaggio, creando davvero un’impressione fortemente realistica.

Anche il racconto è avvincente ed emozionante, specie sapendo già cosa accadrà in futuro (croce e delizia di tutti i prequel). In particolare a coinvolgere e commuovere è la toccante e incredibile storia dell’infanzia di Mufasa, padre di Simba, ricca di echi shakespeariani: l’orfano che diventa Re, compiendo il proprio destino e trovando un posto fondamentale nel ‘Cerchio della Vita’ ma sperimenta il lacerante dolore del tradimento.

È anche di notevole interesse esplorare il percorso che porterà Taka a diventare Scar.

Stona invece la cornice narrativa con i siparietti di Timon e Pumbaa (probabilmente inseriti per i più piccoli) che spezzano la continuità e la tensione emotiva della storia narrata. Inoltre la colonna sonora non risulta all’altezza delle aspettative (senza voler scomodare il capolavoro di animazione di 30 anni fa che lanciava Il Cerchio della Vita o Hakuna Matata, ricordate per generazioni). L’unica canzone che potrebbe rimanere nell’immaginario è Milele, devastata però dalla traduzione italiana.




Veniamo quindi alla vera e propria nota dolente della pellicola, il doppiaggio, in cui si alternano doppiatori esperti a talent, lasciando così emergere una netta differenza che stride parecchio. Inoltre – non sappiamo se per difficoltà effettiva delle musiche e dei testi di Lin-Manuel Miranda o a causa dei tempi ridotti di lavorazione all'adattamento – le canzoni in italiano non funzionano. Abbiamo infatti apprezzato molto di più i primi 40 minuti visti in versione originale. D’altra parte, essendo un prodotto destinato a tutta la famiglia, risulta comprensibile la scelta di doppiare tutto.

Chiudiamo con una nota commovente. Mufasa: Il Re Leone è dedicato a James Earl Jones, recentemente scomparso, indimenticabile voce originale di Mufasa ne Il Re Leone del ’94 (non che il doppiatore italiano fosse da meno, a ricordare un tempo in cui il doppiaggio era un nostro fiore all’occhiello: Vittorio Gassman), nel sequel, nel remake, nonché di Darth Vader nella Saga di Star Wars.

Per quanto Mufasa: Il Re Leone sia comunque nell’insieme un film pienamente godibile, la magia dei classici animati del passato resta ineguagliabile.





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