di Silvia Sottile
Il nuovo film dei Marvel Studios Captain America: Brave New World con Anthony Mackie (qui l'incontro stampa) nei panni di Capitan America, sarà da mercoledì 12 febbraio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia.
Falcon,
interpretato da Mackie nei precedenti film dell’MCU, ha assunto ufficialmente
il ruolo di Capitan America nel finale della serie The Falcon and The
Winter Soldier, ora disponibile su Disney+.
Dopo aver incontrato il neoeletto Presidente degli
Stati Uniti Thaddeus Ross, interpretato da Harrison Ford al suo debutto nel
Marvel Cinematic Universe, Sam Wilson si ritrova nel bel mezzo di un incidente
internazionale. Deve scoprire le ragioni di un efferato complotto globale prima
che scatti un allarme rosso.
Captain America: Brave New World è
interpretato da Anthony Mackie, Danny Ramirez, Shira Haas, Xosha Roquemore,
Carl Lumbly, con Giancarlo Esposito, Liv Tyler, Tim Blake Nelson e Harrison
Ford. Il film è diretto da Julius Onah e prodotto da Kevin Feige e Nate Moore.
Louis D’Esposito e Charles Newirth sono i produttori esecutivi.
L’Universo Cinematografico Marvel è attualmente in
fase di ricostruzione dopo gli eventi “definitivi” di Avengers: Endgame (2019). Dopo una serie di insuccessi al box
office e problematiche che esulano dall’aspetto prettamente cinematografico
(come i guai giudiziari dell’interprete di Kang il Conquistatore, Jonathan Majors), l’obiettivo è quello di
percorrere una strada che porterà pian piano ad un crescendo nelle prossime
pellicole.
In
quest’ottica Captain America: Brave New World è solo un tassello di avvicinamento al gran finale, rappresentato al momento da Avengers: Secret Wars, previsto in sala per il 2027. Nell’economia dell’opera, questo
aspetto traspare in maniera evidente. Inoltre sta diventando sempre più
propedeutico alla visione dei film in sala, l’aver visto le serie tv Marvel su
Disney+. Nello specifico, quantomeno la già citata The Falcon and The Winter
Soldier, appare necessaria. Questo aspetto di interconnessione porta con sé
pregi e difetti. Perché è pur vero che consente di esplorare meglio questo universo
ma obbliga lo spettatore a un impegno sicuramente maggiore in termini di tempo,
pena il rischio di perdersi qualche fondamentale dettaglio narrativo.
Questa lunga premessa ci è
parsa doverosa per inquadrare il contesto in cui si inserisce Captain
America: Brave New World che, di
suo, porta diverse novità: innanzitutto, come abbiamo già detto, Sam Wilson è
ora ufficialmente il nuovo Captain America; Harrison Ford debutta nel MCU sostituendo il
compianto William Hurt, venuto a mancare nel 2022; infine, per la prima volta
su grande schermo, Red Hulk.
Per quanto a livello “carismatico” si senta la mancanza di Steve Rogers (interpretato da Chris Evans), bisogna però
riconoscere l’ottimo lavoro fatto da Anthony Mackie: il suo è un Captain America alla ricerca di un ruolo nel Mondo, conscio dei suoi
limiti fisici – che cerca di superare – e soprattutto del peso dell’eredità lasciatagli.
Inoltre Harrison Ford ha sempre il suo perché: è un piacere vederlo recitare in qualunque film e in qualunque ruolo.
Questo capitolo è fortunatamente caratterizzato da meno ironia del previsto, dato il tono più serio. Per il resto il film non ha molto da dire, e in questo rispecchia
esattamente le aspettative. In linea di massima funziona, fa il suo, ma non coinvolge particolarmente. La trama scorre via in maniera piuttosto semplice –
senza grossi colpi di scena o espedienti narrativi di peso – corredata da
spettacolari scene d’azione, su cui spicca naturalmente quella che
vede protagonisti Cap e Red Hulk, con la sua devastante forza distruttiva. Anche se va
ammesso che il climax ha una durata fin troppo breve e non raggiunge quei picchi di
drammaticità emotiva che avrebbero innalzato il livello della pellicola.
Nell’insieme,
dunque, Captain America: Brave New World regala la giusta dose di
intrattenimento, diciamo il minimo sindacale, lasciando comunque ben poco al
termine della visione, eccetto uno spunto di riflessione sul ruolo dell'eroe e sulla pressione del dover essere sempre all'altezza. Presente una scena post-credits.
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