domenica 5 marzo 2023

"Il Commissario Ricciardi - Seconda Stagione" con Lino Guanciale

 di Silvia Sottile



In onda in quattro prime serate su Rai 1, a partire da lunedì 6 marzo, torna il Commissario di Polizia Luigi Antonio Ricciardi, al quale presta voce e volto, anche nella seconda stagione, firmata in regia da Gianpaolo Tescari, Lino Guanciale.

Nato dalla creatività di Maurizio De Giovanni, Il Commissario Ricciardi (tratto dai romanzi della serie “Il Commissario Ricciardi” editi da Giulio Einaudi Editore), affiancato nella serie di Rai Fiction dal fedele Brigadiere Maione (Antonio Milo), si muove nella Napoli degli Anni Trenta, indagando su quattro misteriosi delitti, che metteranno a dura prova tanto il suo istinto di investigatore quanto il suo dono, quello di vedere i fantasmi delle vittime di morte violenta e ascoltare il loro ultimo pensiero.

Una capacità ereditata dalla mamma ma che, per Ricciardi, è anche una maledizione, e gli impedisce di abbandonarsi al sentimento d’amore che da tempo lo lega alla dirimpettaia Enrica Colombo (Maria Vera Ratti). 

Il cast è composto da: Lino Guanciale, Antonio Milo, Enrico Ianniello, Serena Iansiti, Maria Vera Ratti, Mario Pirrello, Fabrizia Sacchi, Nunzia Schiano, Adriano Falivene, Marco Palvetti, Fiorenza D’antonio, Veronica D’Elia.

 


 

SINOSSI

Fra i caratteristici vicoli della Napoli degli anni Trenta, continuano le indagini e le vicissitudini sentimentali del commissario della Mobile Luigi Alfredo Ricciardi.

Catturare gli assassini è l’ossessione di Ricciardi, afflitto da una maledizione ereditata dalla madre: vede i fantasmi delle persone morte in modo violento e ne ascolta l’ultimo pensiero. A questo dolore si è aggiunto anche quello per la recente perdita della tata Rosa, sostituita impeccabilmente nella cura della casa dalla giovane nipote Nelide. Per paura di tramandare la sua sofferenza anche ai figli, Ricciardi ha deciso di rinunciare all’amore: quello per la timida Enrica, sua dirimpettaia di casa. La ragazza, che intimamente ricambia il sentimento per Ricciardi, è ora corteggiata da Manfred, un maggiore dell’esercito tedesco in missione in Italia.

Con le sue straordinarie doti intuitive e una vera e propria vocazione per il lavoro, Ricciardi risolve i casi di omicidio più difficili, aiutato dal fedele brigadiere Maione e dal medico legale Bruno Modo, mentre l'aura di mistero che lo circonda ne fa un uomo corteggiato dalle donne.

In questa seconda stagione alla sensuale Livia - che da tempo prova a scalfire il cuore dell’uomo e sembra disposta a tutto per conquistarlo - si aggiunge la contessa Bianca Palmieri di Roccaspina, con cui Ricciardi ha molto da condividere: per il commissario si avvicina il tempo di fare una scelta.

Una potente contaminazione di generi - poliziesco, mystery e melò - per un racconto coinvolgente che si interroga sul senso della vita e del dolore.

 


NOTE DI REGIA

Molte aspettative del pubblico per il ritorno del commissario Ricciardi sugli schermi Rai: grande responsabilità prendere le redini di una serie di notevole successo, splendidamente messa in scena da D’Alatri due anni fa. L’ansia della pagina vuota (come affrontare personaggi già consolidati, come trattare le nuove storie, come restituire atmosfere e caratteri dando conto del tempo trascorso e del loro sviluppo) si è dissolta nell’istante in cui i protagonisti della prima stagione, una compagnia di talenti davvero straordinaria, hanno messo piede sul set.

Ecco che la disinvoltura con cui la musica delle parole e delle emozioni ha ripreso a echeggiare con naturale immediatezza ed elegante qualità: sembrava quella con cui si riprende il set dopo una normale fine pausa.

I protagonisti erano accompagnati da un insieme di ruoli di puntata e piccoli ruoli interpretati da attori napoletani, provenienti soprattutto dal teatro, che sono riusciti a mettere in scena con istintiva spontaneità, ironia e umorismo che solo il teatro popolare partenopeo riesce a restituire.

Abbiamo poi voluto ambientare le storie accentuando gli elementi distintivi di architettura, arte, musica e costume che hanno segnato gli anni Trenta del fascismo: occhieggiano il Razionalismo, l’aeropittura, il michelangiolismo, la gestualità monumentale, compagni di vicoli bui, di bassi claustrofobici e di fatiscenti cortili vanvitelliani abitati dagli squarci della luce del Golfo.

In questo magma demoniaco e angelico che è la città di Napoli si dipanano le storie affascinanti di de Giovanni, popolate da personaggi sempre sfuggenti che presentano aspetti conflittuali, mescolando una apparente pura ingenuità a una crudele foga vendicativa: lucidi assassini a volte, o individui incapaci di contenere improvvisi impulsi omicidi, che Ricciardi riesce a smascherare con la sua folle testardaggine nel
ricercare verità e giustizia.

Gianpaolo Tescari

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