venerdì 23 dicembre 2016

Meryl Streep è “Florence”: una cantante lirica priva di talento



di Silvia Sottile

Presentato in selezione ufficiale alla Festa del Cinema di Roma 2016, accompagnato personalmente dalla divina Meryl Streep (che abbiamo avuto il piacere di incontrare in conferenza stampa), Florence di Stephen Frears è una storia d’amore per la musica.

New York, anni ’40. Florence Foster Jenkins (Meryl Streep) è una ricca ereditiera, amante dell’arte e in particolare della musica. Mecenate generosa, protagonista dei salotti dell’alta società newyorkese, Florence è talmente appassionata di musica classica da prendere lezioni di canto e organizzare concerti in cui è lei stessa a cantare per intrattenere l’élite cittadina con le sue performance. Il piccolo problema tecnico, non proprio un dettaglio, è che Florence non si rende conto di essere orribilmente stonata tanto da risultare ridicola. È qui che interviene l’amorevole marito inglese St. Clair Bayfield (Hugh Grant) che seleziona accuratamente il pubblico e corrompe critici compiacenti, in modo da proteggere questa donna – tanto forte all’apparenza, quanto in realtà fragile e gravemente malata – da ogni possibile recensione negativa. Tutto si complica, però, quando Florence decide di tenere un concerto alla prestigiosa Carnegie Hall, fuori dalla portata del marito e quindi senza invitati controllati. Ad accompagnare Florence al pianoforte c’è il Maestro Cosmé McMoon (Simon Helberg).


Ispirato ad una storia vera (sui titoli di coda vediamo infatti le foto d’epoca della vera Florence Foster Jenkins, cantante lirica senza talento), Florence è un delizioso film sulle illusioni che – se coltivate con passione e dedizione – rendono la vita migliore e regalano gioia. In questo caso particolare, l’amore per la musica riesce a far superare a Florence anche molte difficoltà legate alla sua malattia. La pellicola è a tratti esilarante (specie durante gli spettacoli canori, interpretati malissimo… ma con maestria!), divertente, ma anche molto delicata, commovente e con uno sguardo dolce e affettuoso nei confronti dei protagonisti, che comunque non nasconde una punta di amarezza.


Sicuramente è superfluo sottolineare la bravura di Meryl Streep (tre volte premio Oscar: 1980, 1983 e 2012), davvero strepitosa, che grazie a questo ruolo ha ottenuto la sua trentesima candidatura ai Golden Globe, un record difficilmente battibile. Ci teniamo a ricordare che la Streep ha in realtà un’ottima voce (come si evince ad esempio nel musical Mamma mia!), quindi non deve essere stato semplice riuscire a “steccare” così meravigliosamente bene. Straordinaria l’alchimia che si è creata sullo schermo con Hugh Grant, nella sua migliore interpretazione degli ultimi anni, a dimostrazione che l’attore inglese, nel ruolo giusto, è ancora in grado di stupire. Anche lui si è guadagnato la nomination ai Golden Globe, sempre nella categoria miglior attore in un film commedia o musicale che lo vide trionfare nel 1995 per Quattro matrimoni e un funerale. Perfetto nella parte anche l’ironico Simon Helberg (noto al grande pubblico per il ruolo di Howard Wolowitz nella serie tv The Big Bang Theory).

In un film in cui la musica ha un ruolo fondamentale, la colonna sonora non poteva essere da meno ed infatti è stata affidata al premio Oscar Alexandre Desplat (Grand Budapest Hotel). Anche trucco e acconciature, i costumi, la fotografia e le sfarzose scenografie contribuiscono a ricreare l’ambiente dell’epoca.

Florence, nelle nostre sale dal 22 dicembre, è un film che scalda il cuore.

Meryl Streep in conferenza stampa alla Festa del Cinema di Roma 2016
(Foto di Silvia Sottile)

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