venerdì 10 febbraio 2017

"La battaglia di Hacksaw Ridge" - Mel Gibson dirige un film epico di guerra e fede

di Silvia Sottile


Mel Gibson, grande attore e regista, vincitore di due premi Oscar nel 1996 con il suo indimenticabile Braveheart – Cuore impavido (miglior film e miglior regia), porta al cinema la storia vera di Desmond Doss, primo obiettore di coscienza dell’esercito americano, eppure eroe di guerra.
La battaglia di Hacksaw Ridge, epico film bellico, ha ricevuto ben 6 candidature agli Oscar 2017 (miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista Andrew Garfield, miglior montaggio, miglior sonoro e miglior montaggio sonoro).


Siamo nel 1942, il giovane Desmond Doss (Andrew Garfield), obiettore di coscienza per motivi religiosi e figlio di un veterano della Prima Guerra Mondiale (Hugo Weaving), decide di arruolarsi per servire il proprio paese. Dopo un addestramento duro e a tratti umiliante, viene ufficialmente designato come soccorritore nella cruenta battaglia di Okinawa. Senza mai imbracciare un'arma, Doss dimostrerà a tutti di essere un grandissimo eroe salvando la vita a 75 uomini e diventando il primo obiettore insignito della Medaglia d’Onore del Congresso, la più alta onorificenza militare Americana. Nel cast anche Sam Worthington (Capitano Glover), Vince Vaughn (Sergente Howell) e Teresa Palmer (Dorothy). 


Siamo indubbiamente di fronte ad un film di guerra. Nella prima parte della pellicola seguiamo la storia di Desmond in seno alla sua famiglia, la nascita della sua storia d’amore con la giovane Dorothy, comprendiamo anche le sue motivazioni religiose e la sua profonda fede, grazie ad un approfondimento psicologico accurato del suo personaggio. Quando l’azione si sposta sul campo di battaglia, ecco che la scena si riempie di sangue, immagini cruente e raccapriccianti di corpi squarciati che mostrano tutta l’inaudita violenza e l’efferatezza di un conflitto bellico. 


Ottima la regia asciutta e precisa di Gibson, sebbene risulti a tratti eccessiva la crudezza delle immagini mostrate (specie se in realtà vuole far passare il tema della non violenza di matrice religiosa) che  indugiano fin troppo su corpi mutilati e sangue. Inoltre emerge sempre un filo di retorica americana con la classica visione:  loro sono i “buoni” mentre i giapponesi sono “cattivi e crudeli”.  Bisogna però ammettere che non si spinge troppo su questo tasto, e non si può fare a meno di lasciarsi trasportare da una sincera e toccante commozione, senza che vengano utilizzati stratagemmi per lacrime facili.


Il messaggio che alla fine risalta è quello del grande coraggio di Doss, la sua fede incrollabile, la sua forza di volontà e il suo eroismo che gli consentirà di salvare la vita sul campo di battaglia a 75 compagni feriti senza mai toccare un’arma, come medico di guerra. Merito naturalmente della straordinaria interpretazione di Andrew Garfield, già quest’anno fortemente apprezzato in Silence di Scorsese (altro film di profonda matrice religiosa).

La battaglia di Hacksaw Ridge, nelle nostre sale dal 2 febbraio, è stato presentato in anteprima alla 73^ Mostra del Cinema di Venezia.




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