venerdì 10 febbraio 2017

“Cinquanta sfumature di nero”: il film più trash della stagione cinematografica



di Silvia Sottile 



Partiamo da una premessa: non ho letto neanche una parola della saga di Cinquanta sfumature ad opera della scrittrice britannica E. L. James che con la sua trilogia erotica (Cinquanta sfumature di grigio, Cinquanta sfumature di nero e Cinquanta sfumature di rosso) ha venduto milioni di copie in tutto il mondo diventando in breve tempo un inspiegabile fenomeno letterario. Inoltre non è questa la sede adatta per sottolineare il messaggio sbagliato che passa alle donne e in particolare alle adolescenti, anche se non va trascurato questo aspetto. Analizzerò pertanto questa pellicola solo dal punto di vista cinematografico.


Cinquanta sfumature di grigio (2015 – regia di Sam Taylor-Johnson ), trasposizione cinematografica del primo romanzo, aveva ottenuto un enorme successo di pubblico, sfiorando i 20 milioni di euro di incasso in Italia. Molto peggio era andata con la critica: netta stroncatura e io stessa ammetto di aver avuto grandi difficoltà a vedere tutto il film per l’infimo livello di recitazione, trama, ecc. ma per correttezza mi è sembrato giusto farlo, dovendo vedere in anteprima stampa il secondo capitolo.


Veniamo dunque a Cinquanta sfumature di nero: era difficile fare di peggio eppure il regista James Foley c’è riuscito! Innanzitutto il cambio alla regia si è reso necessario a causa di grossi scontri tra la Taylor-Johnson e l’autrice, pertanto l’impressione è che Foley si sia limitato a fare il compitino di portare sullo schermo ciò che la James voleva, coadiuvata dal marito nella stesura della sceneggiatura: altro grande errore perché si vede subito la mancanza di una mano avvezza alla scrittura cinematografica e ne è venuto fuori davvero un pasticcio. 


 Iniziamo dalla trama, paurosamente esile, che riprende esattamente da dove eravamo rimasti. Quando un addolorato Christian Grey (Jamie Dornan) cerca di persuadere una cauta Anastacia Steele (Dakota Johnson) a tornare nella sua vita, lei esige un nuovo accordo in cambio di un'altra possibilità. I due iniziano così a ricostruire un rapporto basato sulla fiducia e a trovare un equilibrio, ma alcune figure misteriose provenienti dal passato di Christian accerchiano la coppia, decise ad annientare le loro speranze di un futuro insieme. 


 Ecco, l’unico elemento positivo è che forse Dornan e la Johnson, dopo aver già recitato insieme nella pellicola, siano un minimo migliorati quanto ad affiatamento. Perché per il resto ci troviamo personaggi secondari totalmente inutili: Bella Heathcote, Hugh Dancy, Eric Johnson, Rita Ora, il premio Oscar Marcia Gay Harden e persino il premio Oscar Kim Basinger nel ruolo della ex dominatrice di Grey non lasciano minimamente il segno. 


 Belle le sontuose scenografie della festa in maschera ispirata al Carnevale di Venezia, ma per il resto è un disastro su tutti i fronti: regia piatta, da serie tv pomeridiana, scrittura imbarazzante e amatoriale, scene senza senso inserite senza alcun motivo, recitazione da soap opera (come se gli stessi attori non fossero poi così convinti della loro interpretazione). L’inserimento di una sotto trama thriller rende il tutto ancora più assurdo, dato che manca completamente la tensione e si ottiene l’effetto opposto, ovvero quello di far ridere! Sì, il film è talmente brutto, assurdo, imbarazzante, trash e dalla trama così improbabile da rivelarsi involontariamente comico… Dunque almeno si ride, come abbiamo fatto noi giornalisti durante la proiezione stampa. C’è persino una citazione fuori luogo di Jane Austen ( e sarebbe davvero meglio se le ragazze leggessero la Austen o le sorelle Bronte invece che la James).


Cos’altro aggiungere? A parte il fatto che nulla ha un senso.
Le musiche sono belle ma le canzoni sono messe a caso, così come le scene random di sesso: nulla di particolarmente esplicito in fin dei conti – chi si aspetta momenti molto hard e piccanti resterà deluso – e zero chimica tra i due protagonisti così come non arriva nessuna emozione allo spettatore. Ricordiamo comunque che il film è giustamente vietato ai minori di 14 anni. La cosa peggiore è forse il messaggio che passa alle spettatrici più giovani a causa dell’ostentazione fuori luogo dell’enorme ricchezza di Mr. Grey tra giri in yacht e ville da sogno: lui piace perché è bello, figo e soprattutto multimiliardario.


Forse, per chi ama questa saga, c’è un piccolo passo in avanti nella relazione di Ana e Christian che da attrazione fatale passa a storia d’amore. Gli altri ne stiano lontani… a meno che non vogliano farsi 4 risate!


Cinquanta sfumature di nero, nelle nostre sale dal 9 febbraio, è un film pessimo sotto tutti i punti di vista. Inguardabile. A noi ha fatto ridere parecchio dato il suo involontario risvolto comico. Sicuramente il suo pubblico di appassionati correrà al cinema immediatamente e probabilmente troverà ciò che cerca. Noi fortunatamente ci siamo consolati con la meravigliosa anteprima stampa organizzata dalla Universal: scenografia da Carnevale di Venezia, mascherine sexy in omaggio e un sensuale buffet a base di fragole, fontana di cioccolato e champagne a volontà. Non male.

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