martedì 25 giugno 2024

"Inside Out 2" - Incontro stampa

 di Silvia Sottile


Il film Disney e Pixar Inside Out 2 (qui la nostra recensione) è al cinema dal 19 giugno ed è già diventato il maggior incasso dell’anno. 

Nella versione italiana del film, a prestare le proprie voci alle nuove emozioni sono Pilar Fogliati (Ansia), Deva Cassel (Ennui), Marta Filippi (Invidia) e Federico Cesari (Imbarazzo), insieme a Sara Ciocca nel ruolo di Riley. Ad arricchire il cast il cameo di Stash che interpreta il ruolo dell’eroe Lance Slashblade. Inoltre, Stella Musy, Paolo Marchese, Melina Martello, Daniele Giuliani e Veronica Puccio tornano nei panni degli amati Gioia, Rabbia, Tristezza, Paura e Disgusto.

Abbiamo avuto il piacere di incontrare il regista Kelsey Mann, il produttore Mark Nielsen e i doppiatori. Ecco cosa ci hanno raccontato:

Qual è stata la chiave che ha consentito di realizzare Inside Out 2?

Mark Nielsen: “Sicuramente Pete Docter [regista di Inside Out – n.d.a.] che ha parlato con Kelsey Mann della possibilità di realizzare un sequel. È stato un processo lungo 4 anni per creare questo film ed era importante avere una storia che valesse la pena”.

Kelsey Mann: “Il primo film ha avuto una grande eco, ha fatto tanto per i bambini perché gli ha fatto comprendere le emozioni. È stato bello espandere questo mondo, una grande opportunità. Si parla con leggerezza anche dell’ansia e della ricezione di sé, riuscendo a veicolare questo messaggio – altrimenti difficile – a un pubblico molto vasto. I bambini capiscono molto più di quanto pensiamo, anche più di certi adulti”.

 

Kelsey Mann e Mark Nielsen

 

Parlateci dei vostri personaggi, delle emozioni a cui date voce…

Pilar Fogliati: “L’ansia è una grande compagna di vita. È importante che si parli di ansia a 13 anni, un grande messaggio. Le nuove generazioni hanno molta più curiosità a questo riguardo e il film risponde, facendoli entrare in un mondo molto più ricco di emozioni. Il mio personaggio, Ansia, spiega qual è la sua funzione con una battuta di semplice comprensione per un bambino ma confermata dagli psicologi: l'ansia si preoccupa dei problemi che non si vedono. Bisogna abbracciare tutte le emozioni, sono per te, sono espressione d’amore. Poi l'ansia è centrale anche nei trentenni come me, quindi comprendevo Riley: l'ansia si trasforma ma resta”.

Deva Cassel: “Anche la noia è importante. Ti consente di prendere del tempo per te. È fondamentale sapersi annoiare. Poi Ennui è così sofisticata, così francese, mi è piaciuto molto doppiarla, accentuando il mio accento”.

Sara Ciocca: “Doppiare Riley è stata un’esplorazione interiore. Sto vivendo anch’io questo periodo di irrequietezza dell’adolescenza con cambiamenti umorali repentini, quindi mi sono identificata molto in Riley”.

Marta Filippi: “Invidia è stata una sorpresa. Nell'accezione collettiva è cattiva e invece è piena di ammirazione. È molto più piccola perché potesse comunicare che si sente inferiore e guarda dal basso verso l'alto con un forte senso di inadeguatezza ma anche di ammirazione. Non si sente all'altezza e naturalmente prende come esempio le ragazze più cool”.

Federico Cesari: “Vogliamo parlare della dolcezza di Imbarazzo? Il nostro lavoro di doppiaggio è proprio fondato sull'imbarazzo che però ti mette in contatto con la vera essenza di te, con il tuo essere bambino. L'approccio iniziale è un momento positivo di imbarazzo che poi ti permette di esplorare”.

 

Pilar Fogliati

 

Cosa vi ha fatti focalizzare sullo sport? E non magari un primo amore...

Kelsey Mann : “L’hockey fa parte della vita di Riley. Nello sport c'è anche ansia e pressione. Lo sport è molto intenso. All'inizio ho pensato a cosa provavo io a questa età. Ci sono molti film che affrontano le prime cotte degli adolescenti, volevo invece fare qualcosa che non era stato fatto ma in cui potevo identificarmi. Cercavo di capire cosa provassi, perché non mi sentissi in altezza. Alla fine lei si innamora della persona più importante, se stessa. Sì, di questo parla il film”.

Come avete scelto quali emozioni aggiungere?

Mark Nielsen: “Fin dall'inizio abbiamo avuto importanti consulenze con vari psicologi. Avevamo tutte le emozioni da considerare per capire quali scegliere per ampliare il parco delle emozioni da inserire. Era importante prendere la strada giusta”.

Visto l’espediente narrativo molto interessante, si tratta di una saga potenzialmente infinita?

Mark Nielsen: “Volete Inside Out 3?andate al cinema a vedere il 2 e forse faremo il 3… per ora comunque non ci sono ancora piani”.

Kelsey Mann: “Mi piace giocare in questo mondo, ci sono venute tante idee fantastiche con emozioni che non abbiamo ancora esplorato. E anche nuovi mondi, tipo la Terra della Procrastinazione… che è vuota ovviamente, non ancora costruita… Ci sono tante cose che si possono fare, anche emozioni rimaste fuori che mi piacciono: ad esempio nei piani iniziali Invidia aveva una gemella identica che si chiamava Gelosia e non si distinguevano ma poi abbiamo compreso che in effetti ci sono differenze, non sono la stessa cosa. Comunque al momento siamo molto orgogliosi di Inside Out 2”.

Quanto è importante il colore?

Mark Nielsen: “Tantissimo! È fondamentale che ogni emozione abbia il proprio percorso narrativo e tutto è basato sul colore”.

Kelsey Mann: “Volevamo che ogni emozione avesse una nota e un colore di base suo, principale. Dunque si è trattato di una scelta molto importante. Ad esempio l’arancione è perfetto per Ansia, un colore vibrante, carico di energia. È stato divertente cercare un colore per ogni emozione”.

 

Deva Cassel

 

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