martedì 19 aprile 2022

"The Northman" - Un epico racconto di vendetta

 di Silvia Sottile


 

Il giovane principe Amleth sta per diventare un uomo quando il padre viene brutalmente assassinato da suo zio, che poi rapisce sua madre. Fuggendo dal regno insulare in barca, il ragazzo giura vendetta. Due decenni dopo, Amleth è un berserker vichingo che fa irruzione nei villaggi slavi, dove una veggente gli ricorda il suo voto: vendicare suo padre, salvare sua madre, uccidere suo zio. 

Viaggiando su una nave di schiavi verso l'Islanda, Amleth si infiltra nella fattoria di suo zio con l'aiuto di Olga, una donna slava ridotta in schiavitù, e si propone di onorare il suo voto. Dal visionario sceneggiatore e regista Robert Eggers (The Witch, The Lighthouse) arriva un film epico sui Vichinghi coinvolgente come nessun altro, con un cast corale che include Alexander Skarsgård, Nicole Kidman, Claes Bang, Anya Taylor-Joy, Ethan Hawke, Willem Dafoe e Björk.

The Northman sarà al cinema dal 21 aprile con Universal Pictures.

 


 

NOTA DEL REGISTA ROBERT EGGERS

Non ho mai voluto fare un film sui Vichinghi. Pensavo che i Vichinghi fossero bruti violenti e massicci senza nulla di interessante. Mia moglie al contrario, amava le Saghe Islandesi, le stimate storie medievali della tradizione Vichinga, ed era convinta che le avrei apprezzate. Ma anche su sua insistenza, non ho mai aperto uno di questi grandi libri. Quando siamo andati in Islanda nel 2015, i paesaggi epici e travolgenti mi hanno totalmente ispirato. Ho subito immaginato figure solitarie del X° secolo in sella ad un cavallo, sovrastate da montagne, ghiacciai e cieli infiniti dai colori soprannaturali. C'era qualcosa negli elementi e nella forza della natura che emergeva dai paesaggi. Poi ho iniziato a pensare ai Vichinghi e ad apprendere cosa era realmente esistito nei primi decenni del X° secolo in Scandinavia, e allo stesso tempo sono stato attento alle reinterpretazioni e agli elementi imprecisi che erano stati proiettati sulla cultura Vichinga nei millenni successivi. Ho trovato una civiltà ricca e complessa, fatta di arte meravigliosa, fusione culturale e religiosa, tecniche evolute, costumi elaborati e codici di onore e giustizia. Ma era anche una cultura di estrema violenza e sottomissione, in cui gli orribili cicli di vendetta non conoscevano fine. L'umanità, a quanto pare, non cambia mai. Forse è per questo che sono attratto dal passato. È uno specchio oscuro e lontano.

 


 

         Dopo un pranzo fatale con Alexander Skarsgård, l'idea di realizzare un film sui Vichinghi si è concretizzata. Sapevo (scusate l'arroganza) che dovevo provare a fare il film sui Vichinghi: quello definitivo. Con l'aiuto del geniale scrittore e poeta islandese Sjón, ci siamo imbarcati nella realizzazione del film sui Vichinghi storicamente più accurato e radicato di tutti i tempi. Abbiamo lavorato con archeologi e storici, cercando di ricreare le minuzie del mondo fisico, tentando anche di catturare, senza giudizio, il mondo interiore della mente vichinga: le loro credenze, la mitologia e la vita rituale. Ciò ha significato che in questo film il soprannaturale è realistico quanto l'ordinario, perché per loro è stato così. Le recenti rappresentazioni televisive, cinematografiche e video ludiche della mitologia Vichinga e della cultura norrena sono romanzate e fatte per sembrare appariscenti e cool. Oggi la concezione pubblica di un Vichingo sembra più quella di una rockstar di fantascienza che di una sacerdotessa, una contadina, una guerriera o di una regina dell'antico norreno. Con la nostra ricerca maniacale abbiamo cercato di ridefinire questa immagine in qualcosa di radicato ed elementale come i paesaggi, che sono stati tanto ispiratori.

         Le arti visive dell'era Vichinga, così come la loro poesia, sono ricche, intricate e complesse, ma a differenza della poesia, sono astratte e non ‘atmosferiche’. Quindi, visivamente, saranno i paesaggi e gli elementi – il vento, il fango, la pioggia, la neve, la terra, il ghiaccio, la cenere e il fuoco - a creare l'atmosfera di questo film, insieme ai suoni della natura e quelli degli strumenti dell'epoca Vichinga. Le riprese saranno senza tempo, con grafica, programmazione, messa in scena desolata e Nordica. E la telecamera in continuo movimento è pensata per essere ipnotica e coinvolgente. Le riprese lunghe e dense, che immergono lo spettatore nella cultura di quell’epoca antica e al contempo raccontano la storia, hanno richiesto un'immensa disciplina e una totale collaborazione. Tutti i soggetti coinvolti, attori, cineoperatori, stuntman, costumisti, gioiellieri, armaioli, realizzatori di oggetti di scena, conduttori di animali, suonatori di flauto di betulla e osso - persino i dirigenti dello studio - erano tutti concentrati sull'obiettivo di realizzare un intero progetto coeso, basato sulla storia – unendo le forze – spingendoci a fare del nostro meglio al di là delle nostre capacità. Nella storia della creazione del mito norreno, il mondo e i suoi elementi sono costituiti dalle parti del corpo di un gigante ucciso. Noi siamo stati tutti questi elementi: il sangue, le ossa, i denti e il cervello, che insieme - e solo insieme – abbiamo formato l'imperfetto gigante immolato: The Northman.

 

Qui il trailer:


 

 


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