mercoledì 1 marzo 2017

"Vi presento Toni Erdmann": anche i tedeschi hanno il senso dell'umorismo

di Silvia Sottile




Presentato in concorso al Festival di Cannes 2016, dove ha vinto il premio Fipresci, Vi presento Toni Erdmann di Maren Ade, è una surreale e spassosa commedia tedesca di 162 minuti che affascina e coinvolge lo spettatore dal primo all’ultimo istante. Quasi tre ore che scorrono piacevolmente senza pesare.

Pellicola davvero sorprendente questa della giovane e impegnata regista tedesca già vincitrice nel 2009 dell’Orso d’Argento – Gran Premio della Giuria per la miglior regia alla Berlinale col suo Alle Anderen, purtroppo mai uscito in Italia. Vi presento Toni Erdmann ha raccolto numerosi premi nel corso dell’anno in giro per il mondo ed ha trionfato agli EFA (European Film Award) con ben 5 premi, i più importanti: miglior film, regia, attrice protagonista, attore protagonista e sceneggiatura. Candidato agli Oscar come miglior film straniero, con ottime possibilità di successo, si è visto soffiare la vittoria (per motivi più politici che cinematografici) dall’iraniano Il Cliente.


La storia, intima e delicata, è incentrata sul rapporto tra un padre e una figlia. Ines (Sandra Huller) è una donna d’affari, apparentemente realizzata nel lavoro. Lavora a Bucarest per risanare i bilanci di grosse società, apportare tagli e licenziare personale. Ha in ballo un grosso contratto e non può permettersi di sbagliare. Suo padre Winfried è un simpatico burlone con la passione per gli scherzi.  Va, senza preavviso, a trovare la figlia e si rende conto che la donna non è realmente felice, ha perso il senso dell’umorismo e soprattutto il loro legame si è tristemente affievolito. Per scalfire la corazza di Ines ecco arrivare il folle, esuberante ed eccentrico Toni Erdmann, ovvero il bizzarro alter ego di Winfried, con tanto di parrucca posticcia e denti finti.


L’effetto iniziale è straniante, la figlia si sente in imbarazzo.  Poi però riesce a lasciarsi andare e accetta la sfida del padre in un crescendo di situazioni surreali e incredibilmente divertenti (come lo spassosissimo party nudista). Più si ride, grazie a gag esilaranti e ben costruite e a un inaspettato senso dell’humour tedesco, più padre e figlia si avvicinano. Emerge  anche quella piacevole e delicata vena malinconica che fa riflettere sui rapporti genitori-figli, sul tema del doppio, sui tempi che cambiano, sulla difficile realtà del mondo del lavoro e molto altro. 


Ottima la regia di Maren Ade, impeccabili i protagonisti (entrambi attori teatrali di grande esperienza) per una commedia brillante davvero imperdibile. Tanto che si sta già parlando di un possibile remake americano di Vi presento Toni Erdmann con addirittura Jack Nicholson nei panni stravaganti del protagonista. 

Nelle nostre sale dal 2 marzo.

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