venerdì 17 marzo 2017

"La Bella e la Bestia": rivive la magia del classico Disney

di Silvia Sottile



Dopo la meravigliosa versione di Cenerentola (2015) di Kenneth Branagh e il riuscitissimo Il libro della giungla (2016) di Jon Favreau (tra l’altro fresco vincitore del premio Oscar per gli effetti speciali), la Disney torna a cimentarsi con un remake in live action di un suo indimenticabile classico animato.  

La bella e bestia del 1991 è universalmente considerato un capolavoro, ha affascinato grandi e piccini per intere generazioni, ed è rimasto negli occhi e nel cuore di chi l’ha amato da bambino. Il film d’animazione diretto da Gary Trousdale e Kirk Wise vinse 2 Oscar (miglior colonna sonora e miglior canzone originale Beauty and the Best) e 3 Golden Globe, incluso miglior film commedia/musicale, ed è anche passato alla storia come il primo film animato ad essere candidato all'Oscar come miglior film.


Tante dunque le responsabilità per Bill Condon (regista di The Twilight saga: Breaking Down – Parte 1 e 2, Mr Holmes – Il mistero del caso irrisolto, Dreamgirls; premio Oscar per la sceneggiatura di Demoni e Dei) a cui è stata affidata la regia della versione con attori in carne ed ossa.

La bella e la bestia (2017) è un adattamento oltremodo fedele del musical originale, una sorta di omaggio, che riprende in maniera quasi identica la trama, le musiche, le scene, i costumi e persino i dialoghi e le inquadrature, creando una piacevole sensazione di déjà-vu che unita all’inevitabile effetto nostalgia riesce a far rivivere la magia.



La storia è rimasta immutata. Belle (Emma Watson, perfetta per questa figura di eroina ante litteram, date le sue battaglie per i diritti delle donne nella vita reale) vive in un delizioso paesino della Francia con l’adorato padre Maurice (Kevin Kline). Colta e amante della lettura, respinge le avance di Gaston (un Luke Evans in grande spolvero, un vero mattatore, il migliore del cast in assoluto, nel ruolo del villain) e quando il padre viene preso prigioniero dalla Bestia (Dan Stevens) prenderà il suo posto. Con l’aiuto dei simpatici e fedeli domestici del tetro castello stregato, trasformati in oggetti dalla maga Agata (Hattie Morahan), Belle scoprirà che la Bestia ha un animo gentile e con la forza del suo amore spezzerà l’incantesimo facendolo tornare ad essere un Principe. Completano il cast grandi attori quali Sir Ian McKellen (l’orologio Tockins), Ewan McGregor (il candelabro Lumière), Emma Thompson (Mrs. Brick), Stanley Tucci (Maestro Cadenza), la vincitrce di 6 Tony Award Audra McDonald (Madame De Garderobe) e Josh Gad (l’esilarante Le Tont, il primo personaggio gay della Disney; bisogna però dire che si tratta solo di un accenno delicato e ci sembrano eccessive le polemiche sorte a riguardo).


Sontuose scenografie, costumi impeccabili ad opera del premio Oscar Jacqueline Durran (Anna Karenina), ottimo uso della CGI e numeri musicali (in particolare la scena del ballo) coreografati alla perfezione a livello visivo. Il fiore all’occhiello rimane sempre e comunque la colonna sonora (come in ogni musical degno di questo nome) composta da Alan Menken (ben 8 premi Oscar all’attivo!) che ripropone le musiche senza tempo del classico del ’91 e tutte le indimenticabili canzoni originali, con l’aggiunta della splendida Evermore che già si candida tra le papabili vincitrici dell’Oscar 2018.

Veniamo all’unica nota dolente, il doppiaggio italiano, che purtroppo penalizza notevolmente la pellicola soprattutto nelle parti cantate. Al di là della scelta sbagliata di alcune voci, ciò che stride maggiormente è il riadattamento dei testi delle canzoni che quindi suonano diversi e stranianti. Supponiamo che ciò sia dovuto alla necessità di sincronizzare il labiale, ma il risultato è piuttosto discutibile e priva lo spettatore di riconoscere le parole della sua infanzia.

La bella e la bestia, nelle nostre sale dal 16 marzo, è un film magico, che restituisce le atmosfere da sogno dell’intramontabile classico animato targato Disney. Da non perdere.

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