mercoledì 15 marzo 2017

"Elle": recensione e conferenza stampa con Paul Verhoeven

di Silvia Sottile




Presentato in concorso al Festival di Cannes 2016, dove è stato subito acclamato dalla critica, Elle di Paul Verhoeven, con una straordinaria Isabelle Huppert (candidata all’Oscar come miglior attrice protagonista proprio per questo ruolo), sarà nelle nostre sale dal 23 marzo distribuito da Lucky Red.

Vincitore di due César (miglior film e migliore attrice protagonista) e di due Golden Globe (miglior film straniero e miglior attrice protagonista in un ruolo drammatico per Isabelle Huppert), Elle è un avvincente thriller psicologico, un film indubbiamente ricco di fascino che si inserisce a pieno titolo tra i più interessanti della stagione cinematografica.


La pellicola è l’adattamento del romanzo Oh… (2012) di Philippe Djian e vede come protagonista Michèle (Isabelle Huppert), donna forte e imperturbabile, a capo di una grande società di videogiochi che gestisce con il pugno di ferro, al pari della sua vita sentimentale. Un giorno viene aggredita in casa da uno sconosciuto e da quel momento cerca in tutti i modi di rintracciarlo. Una volta trovato, tra i due si stabilisce uno strano gioco, un gioco morboso che potrebbe sfuggire loro di mano da un momento all’altro.


Elle è una pellicola coinvolgente e inquietante, che rapisce l’attenzione dello spettatore dal primo all’ultimo istante, grazie all’abile mano del regista e alla magistrale interpretazione di un’attrice stratosferica quale Isabelle Huppert. E nonostante il tema forte e drammatico è evidente una profonda vena di ironia, già presente nel testo originale e resa al meglio nella trasposizione cinematografica. 

In occasione della presentazione alla stampa italiana abbiamo avuto il piacere di incontrare il grande cineasta Paul Verhoeven (regista dei film cult RoboCop, Atto di Forza, Basic Instinct, solo per citarne alcuni) che in sede di conferenza stampa ha risposto alle numerose domande dei giornalisti su Elle. È emerso che il film è molto fedele al romanzo: l’unica modifica degna di nota riguarda l’ambito lavorativo della protagonista “con l’inserimento del mondo dei videogiochi , dato che il settore letterario sembrava troppo noioso da rendere visivamente”.


Inoltre c’è stato modo di focalizzare l’attenzione sul personaggio molto audace interpretato da Isabelle Huppert (che ci teneva moltissimo ad avere questo ruolo). Il regista ha specificato che non la vede come  una donna tormentata ma “una sopravvissuta, che non vuole essere considerata una vittima. È il suo carattere”. Sono emerse anche le difficoltà nel provare a realizzare questo film negli Stati Uniti, come si era pensato in un primo momento (sia al livello di produzione che a livello di cast: “nessuna attrice era disposta a interpretare il ruolo”), probabilmente a causa dell’ultima parte del film, in cui Michèle instaura una perversa relazione col suo aggressore, che è stata considerata “troppo trasgressiva e fuori dai canoni dei benpensanti”, mentre invece in Europa “c’è una maggiore libertà”. Difatti Elle è stato girato in Francia e poi è incredibilmente rimasto fuori dai candidati all’Oscar come miglior film straniero “quasi certamente per un motivo politico”.

Inevitabile quindi l’apertura di una parentesi politica legata alla situazione americana con Donald Trump presidente e alle tipologie di film che possiamo aspettarci nei prossimi 4 anni: “ci auguriamo che Hollywood continui ad essere critico nei suoi confronti. Ci saranno anche pellicole ottimiste, di evasione e fuga dalla realtà come La La Land”.

Per concludere, dopo un piccolo aneddoto riguardo la famosa e conturbante scena in Basic Instinct di Sharon Stone che accavalla le gambe (pare sia ispirata ad una vicenda reale: “ai tempi dell’università c’era una ragazza che andava in giro senza biancheria intima”), Verhoeven ha parlato dei suoi prossimi progetti, in particolare il suo prossimo film sarà “ambientato in Toscana e racconterà la storia di due suore, nel medioevo, qualcosa che accade in un monastero vicino Firenze”.
 
Ecco alcuni nostri scatti di Paul Verhoeven in conferenza stampa – foto di Silvia Sottile









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