sabato 11 marzo 2017

"Kong: Skull Island": il nuovo monster movie su King Kong

di Silvia Sottile




Il Re è tornato! No, non si tratta di Elvis, ma di King Kong, il gigantesco gorilla cinematografico che terrorizza il pubblico dal 1933. Ambientato negli anni ’70, Kong: Skull Island di Jordan Vogt-Roberts è un reboot del noto franchise, caratterizzato da una storia parallela e innovativa che non va a toccare l’immaginario collettivo, lasciandolo intatto. Inoltre questa pellicola fa parte di un progetto ben più vasto,  il MonsterVerse della Legendary Pictures (distribuzione Warner),  andandosi direttamente a collegare al Godzilla del 2014 ad opera di Gareth Edwards e lasciando così presagire gli scontri futuri. Per gli appassionati di Monster Movies e di questo nuovo mostruoso universo, fortemente ispirato ai B-movie orientali, ci sarà da divertirsi. A questo proposito consigliamo caldamente agli spettatori di rimanere in sala fino al termine dei titoli di coda per godersi una succulenta scena post – credits che già da sola vale il prezzo del biglietto.


Ma veniamo a Kong: Skull Island. La trama, come sempre in questi kolossal  ad altissimo budget ricchi di effetti speciali strabilianti, è poco più che un pretesto: siamo nel 1973, il Presidente degli Stati Uniti Nixon ha appena messo fine alla guerra in Vietnam. Un gruppo di scienziati del Monarch, capitanati da Bill Randa (John Goodman) pensa sia il momento giusto per farsi finanziare una spedizione nella misteriosa Isola del Teschio, appena rivelata da carte satellitari. La scorta armata è affidata un manipolo di militari reduci dal Vietnam agli ordini del guerrafondaio comandante Preston Packard (Samuel L. Jackson). Si uniscono alla spedizione anche l’avventuriero (ex servizi segreti militari britannici) James Conrad (Tom Hiddleston) e la bella di turno, ovvero la fotografa pacifista Mason Weaver (il premio Oscar Brie Larson). Ovviamente  una volta sull'isola vengono attaccati da un mastodontico gorilla antropomorfo, alto oltre 30 metri, Kong, il Re dell’isola. Bloccati su Skull Island dovranno riuscire a sopravvivere alle infinite insidie dell'isola e ai suoi mostruosi e pericolosissimi abitanti e tentare di tornare a casa con le prove dell'esistenza di queste creature. Intanto Kong è impegnato in una battaglia personale con i superpredatori dell'isola, gli Strisciateschi, antiche creature rettiloidi che hanno sterminato la razza di Kong.


I personaggi, come prevedibile, si rivelano abbastanza stereotipati . Si sceglie proprio in partenza di evitare ogni approfondimento psicologico e così sappiamo poco o nulla della vita di questi uomini e di cosa li abbia condotti fin lì. A risentirne maggiormente sono le star di primo piano (Tom Hiddleston e Brie Larson meriterebbero protagonisti più sfaccettati), mentre emergono i comprimari come un divertente John C. Reilly e un ottimo Shea Whigham. Ma tutto questo non è affatto un male, anzi, costituisce proprio il fascino della pellicola: privo di sovrastrutture posticce o filosofiche Kong: Skull Island è libero di essere ciò che è, ovvero uno spettacolare monster movie, visivamente mozzafiato, grazie a una straordinaria CGI (gli effetti speciali sono sotto la supervisione del premio Oscar per Avatar e Forrest Gump, Stephen Rosenbaum) e alla possente figura di King Kong (enorme e maestoso come non mai) che con la sua sola presenza e la sua potenza sovrumana catalizza l’attenzione su di sé e costituisce il fascino principale e centrale del film. Anche l’isola – con la sua giungla lussureggiante, una natura rigogliosa e pericolosa e le altre creature mostruose – diviene protagonista di primo piano. Le scene d’azione, anche cruente, e in particolare gli scontri tra Kong e gli Strisciateschi, sono davvero coinvolgenti e strabilianti a livello visivo.


Evidenti (e voluti) fin dai primi trailer, come si nota in particolare dall’immagine della locandina, i richiami ad Apocalypse  Now (1979) di Francis Ford Coppola. E non è certo un caso che il protagonista abbia il nome Conrad, come lo scrittore di Cuore di tenebra. Inevitabili anche i riferimenti a un film cult del genere monster: Jurassic Park (1993) di Steven Spielberg.

Azzeccata ed avvincente  la colonna sonora di Henry Jackman che utilizza una sontuosa orchestra sinfonica per rendere al meglio l’animo misterioso e terrorizzante della giungla lussureggiante e dei suoi mostri. Perfetti gli inserimenti di noti ed esaltanti brani psichedelici degli anni ’70, che scandiscono a ritmo rock le vicende degli eroi sullo schermo: da “Ziggy Stardust” del mitico David Bowie ai Creedence, i Black Sabbath, gli Stooges, gli Hollies e i Jefferson Airplane.

Kong: Skull Island, nelle nostre sale dal 9 marzo (subito in testa al box office italiano, americano e mondiale), è uno spettacolare monster movie ricco di azione e adrenalina, che ricrea e legittima il mito di King Kong. La pellicola mantiene tutte le promesse insite nel suo genere e proprio grazie al fatto di non prendersi troppo sul serio  regala due ore di puro intrattenimento.

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