venerdì 7 luglio 2017

"Spider-Man: Homecoming": divertente e riuscito mix tra cinecomic e teen movie

di Silvia Sottile



Spider-Man: Homecoming, diretto da Jon Watts (Clown, Cop Car), porta per la terza volta nel giro di pochi anni le avventure dell’Uomo Ragno sul grande schermo dopo la trilogia di Sam Raimi (interpretata da Tobey Maguire) e i due Amazing Spider-Man di Marc Webb con protagonista Andrew Garfield. 

Una delle novità principali di Spider-Man: Homecoming è che per la prima volta, grazie ad un accordo tra Marvel e Sony, Spiderman rientra nel grande Universo Cinematografico Marvel (ecco un primo significato di quel “ritorno a casa” del titolo…) potendo così interagire con gli Avengers!

Avevamo infatti già conosciuto il nuovo giovanissimo “bimbo ragno”, ben interpretato dall’attore inglese Tom Holland (il musical di successo Billy Elliot, i film The Impossible, Pilgrimage, Civiltà Perduta, Heart of the sea), in Captain America: Civil War (2016), dove era subito apparso come uno degli elementi più convincenti, facendo decisamente ben sperare per questo nuovo stand-alone su uno dei personaggi più amati dei fumetti.


Risulta ottima l’intuizione – per alleggerire la pellicola e non scadere nel già visto – di non partire dalla solita origin story (per fortuna!), in fondo sappiamo tutti del morso del ragno. Gli eventi sono immediatamente successivi a quelli di  Civil War.

Peter Parker/Spiderman ha, dunque, 15 anni in questo nuovo reboot ed è un euforico adolescente che ha già i suoi poteri. Di ritorno dalla missione con gli Avengers (riassunta a inizio pellicola da un simpatico video-diario) non si accontenta più di fare  “l’amichevole Spiderman di quartiere” ma, anche grazie alla nuova tuta super accessoriata (dotata di intelligenza artificiale) donatagli da Tony Stark/Iron Man (Robert Downey Jr.)  vorrebbe fare di più e magari far colpo proprio sul suo mentore. Finché non si imbatte nel temibile Avvoltoio, alter ego di Adrian Toomes, ex operaio, privato del suo lavoro, che contrabbanda armi aliene per mantenere la famiglia. Si tratta indubbiamente di uno dei migliori villain del mondo Marvel: ottimamente caratterizzato e sfaccettato, dotato di motivazioni reali e credibili,  e splendidamente interpretato da uno straordinario Michael Keaton (non nuovo ai costumi alati avendo già indossato quelli di Batman e Birdman).


In tutto ciò, però, il nostro Peter va a scuola, al liceo. È davvero molto divertente e ben realizzata (a partire dalla scrittura) tutta la parte teen della pellicola, tra cotte adolescenziali, amici nerd  che costruiscono la “Morte Nera” versione LEGO, il ballo di fine anno e la gita scolastica. 

Grazie all’ottimo lavoro del regista (anche co-sceneggiatore) non si scade nei soliti cliché del genere, il ritmo è sempre frizzante, dinamico, giovanile e scanzonato, perfetto per accompagnare il classico percorso di crescita e formazione del nostro giovane e amatissimo supereroe. 

Interessante e ben sviluppato il rapporto tra Peter e Tony Stark, visto quasi come una figura paterna. Dobbiamo proprio a lui la frase che definisce questo nuovo Spidey: “un eroe springsteeniano della classe operaia”. Appare invece un po’ sacrificata la sexy Zia May del premio Oscar Marisa Tomei. Speriamo possa avere più spazio nel sequel già annunciato. Nel cast anche la cantante Zendaya, Toni Revolori (Grand Budapest Hotel), il premio Oscar Gwyneth Paltrow che riprende lo storico ruolo di Pepper Potts, Donald Glover, Jon Favreau (regista dei primi due Iron Man), qualche simpatica apparizione di Chris Evans nei panni di Capitan America e naturalmente l’immancabile cameo di Stan Lee.


Elettrizzante e adrenalinica la colonna sonora di Michael Giacchino, a cui si aggiungono brani ben noti (ad esempio dei Ramones). A parte una breve (ma d’effetto) incursione a Washington, la pellicola è girata a New York, privilegiando le zone meno note del Queens. 

Spider-Man: Homecoming, nelle nostre sale dal 6 luglio, è un’ottima versione adolescenziale di Spiderman, un fresco e divertente teen-cinecomic perfettamente riuscito che piacerà soprattutto al pubblico più giovane. 

Mi raccomando: non perdete le due scene dopo i titoli di coda!

Qui potete leggere il resoconto del nostro incontro stampa con Tom Holland e Jon Watts 


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