lunedì 18 marzo 2019

#UnescoMovie – Mission: Impossible – Fallout (2018)

di Diletta Nicastro



I film girati a Parigi sono infiniti e anche se il sito Unesco della capitale francese non è grande quanto il centro storico di altre capitali europee (la proprietà, inserita nel Patrimonio nel 1991, è ‘Parigi, le rive della Senna’ e va lungo ambo i lati del fiume dalla Cattedrale di Notre-Dame alla Tour Eiffel), basta che una pellicola mostri alcuni tra i monumenti che si trovano in questo spazio per poter diventare #UnescoMovie. 

Si potrebbe andare dal romantico French Kiss (1995), in cui per tutto il film Meg Ryan non riesce a vedere la fantomatica Tour Eiffel, al rocambolesco La grande corsa (1965), in cui la gara automobilistica tra Tony Curtis e Jack Lemmon si conclude proprio a Parigi (e che sarebbe stato perfetto per celebrare l’inizio della nuova stagione di F1), dalla commedia semi-fantastica Midnight in Paris, che ha nella locandina le fantomatiche rive della Senna, al disneyano Il gobbo di Notre Dame (ma non l’acclamato film del 1939 con Charles Laughton e Maureen O’Hara perché quest’ultimo fu girato negli studios di Hollywood). Tuttavia si è scelto di parlare dell’adrenalinico Mission: Impossibile – Fallout perché non solo ha delle scene clou girate proprio nella Parigi unescana, ma ha anche dato vita ad un red carpet pazzesco sotto alla Tour Eiffel in occasione della prima mondiale avvenuta il 13 luglio 2018.


Il franchise non è nuovo a premiere da sogno. Già nel 2015 aveva lanciato Rogue Nation (il quinto della serie) al Teatro dell’Opera di Vienna (location, tra l’altro, di una delle scene più #mozzafiato della pellicola). E nel 2018 non è stato da meno. Fan per ore in attesa dell’inizio del red carpet. Disponibilità di tutti gli attori per foto e sorrisi. Intervista di fronte a tutto il pubblico. Photocall all’ombra della Tour Eiffel.

La scelta di Parigi come lancio mondiale è dovuta al fatto che nella capitale francese sono state girate moltissime scene (compreso un mirabolante inseguimento in moto interpretato da Tom Cruise senza controfigure). 

Tra queste tre sono all’interno del sito Unesco: il Gran Palais (dove Ethan Hunt è a caccia di John Lark), l’Human Rights Esplanade (incontro tra Henry Cavill con Angela Bassett) e le rive della Senna vicino a Notre Dame (dove deve avvenire lo scambio di ostaggi).


Perché Parigi? Lo spiega il regista Cristopher McQuarrie ad Hollywood Reperter: “Quando abbiamo iniziato a parlare del nuovo film dissi a Tom: ‘Voglio girare a Parigi, voglio andare lì e voglio mostrare la Parigi che conosco’. E Tom ha risposto: ‘Sarà esattamente dove andremo’”.

Lo stesso attore ha replicato alla Reuters: “Girare a Parigi non è stato facile (ci sono state restrizioni sugli orari, con alcune strade aperte al cast solo all’alba – e solo di domenica – per non intralciare il traffico, ndr) ma io amo le sfide e non ho mai paura”.

Di certo, si dovrebbe aggiungere, che oltre ai desideri di McQuarrie e Cruise hanno pesato sul piatto della bilancia i soldi risparmiati grazie al 30% di detrazione fiscale nel girare in Francia…

Complessivamente le riprese in Francia sono durate 36 giorni ed hanno coinvolto circa 5.000 persone tra cast artistico, cast tecnico e comparse. Nei punti più delicati e strategici la produzione è stata assistita da autorità parigine, con grande soddisfazione della Film France, come sottolinea la sua amministratrice delegata Valérie Lépine-Karnik: “Dopo Dunkirk lo scorso anno e varie serie televisive, tra cui il gran finale di Sense8, Mission: Impossible – Fallout mette in evidenza che la Francia è diventata prominente nella mappa delle produzioni internazionali”.


Curiosità: Come rivela Tom Cruise a Art of VFX “gli interni del Grand Palais erano popolati da una miscela di agenti digitali basati sulle comparse del set, e immagini di green screen che venivano girate sul posto e poi riportate a Londra per l’elaborazione e l’integrazione”.

La motivazione per cui Parigi, le rive della Senna è stato inserito nel Patrimonio Culturale nel 1991:

“Dal Louvre alla Torre Eiffel, da Place de la Concorde al Grand e Petit Palais, l’evoluzione di Parigi e della sua storia può essere vista dalla Senna. La Cattedrale di Notre-Dame e la Sainte Chapelle sono capolavori architettonici, mentre le ampie piazze e i viali di Haussmann influenzarono la pianificazione urbanistica della fine del XIX e XX secolo in tutto il mondo”.


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