Presentato in concorso ad Alice nella Città, sezione
autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, Kubo e la spada magica (titolo originale: Kubo and the two strings) è un piccolo gioiello in stop-motion
diretto da Travis Knight e prodotto dallo studio di animazione Laika che già ha
al suo attivo diversi capolavori tra cui La
sposa cadavere (2005), Coraline e la
porta magica (2009) e ParaNorman (2012),
tutti candidati agli Oscar.
Kubo (doppiato in versione originale da Art Parkinson) è un
ragazzino che vive nell’antico Giappone, in un piccolo villaggio in riva al
mare, prendendosi cura della madre e guadagnandosi da vivere come cantastorie
grazie al suo shamisen, uno strumento
magico a tracolla in grado di dar vita ai suoi origami. Ultimo di una stirpe
legata alla magia, deve nascondersi dalla sua famiglia che lo insegue da tempo.
Quando per errore richiama uno spirito antico in cerca di vendetta, Kubo è
costretto a fuggire e ad affrontare un epico viaggio alla ricerca dell’armatura,
dell’elmo e della spada del padre, aiutato da Scimmia (il premio Oscar Charlize
Theron) e dall’insetto-samurai Scarabeo (il premio Oscar Matthew McConaughey). Durante questa emozionante ed eroica avventura
Kubo imparerà a conoscere i propri poteri magici e dovrà affrontare anche il
temibile demone Re Luna (Ralph Fiennes) e le malefiche Gemelle (Rooney Mara),
per scoprire finalmente la verità sulla propria famiglia.
Quella che a prima vista si presenta come una classica storia
di formazione (e a tutti gli effetti lo è) nasconde in realtà molto di più. Partendo
da disegni, ambientazioni e simboli legati
alla tradizione giapponese e grazie ad un elevatissimo livello
qualitativo dell’animazione in stop-motion (indescrivibile la poesia visiva
degli origami che prendono vita), ci troviamo di fronte ad un racconto magico e
commovente, una favola fantastica, ricca di emozioni legate alla famiglia, agli
affetti, all’amore, ai valori in cui si crede, alla morte e ai ricordi. Proprio
questi ultimi assumono un ruolo centrale ed evocativo, viene infatti
sottolineata con delicatezza l’importanza dei ricordi, grazie ai quali le
persone care che non ci sono più continuano a vivere in noi e nelle storie che
raccontiamo, sopravvivendo dunque anche alla morte.
Lungi dall’essere cupo e oscuro, Kubo e la spada magica ha comunque una nota triste e malinconica,
eppure è una pellicola meravigliosa, adatta sia ai bambini (dagli 8 anni in su)
che agli adulti.
Le emozionanti musiche originali del nostro Dario Marianelli
(premio Oscar per la colonna sonora di Espiazione)
che accompagnano le epiche avventure di Kubo e il suo percorso di formazione, aiutano
ulteriormente a creare un’atmosfera eroica, fiabesca e commovente.
Kubo e la spada magica,
al cinema dal 3 novembre, distribuito da Universal Pictures, è un film
assolutamente da non perdere, un capolavoro che ci auguriamo ottenga un
meritato riconoscimento la notte degli Oscar.
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