venerdì 11 febbraio 2022

#UnescoMovie 64 – Elisa di Rivombrosa (2003-2005) e La figlia di Elisa (2007)

 di Diletta Nicastro


Correva l’anno 2003 e una delle proprietà Unesco italiane più belle, ma al tempo stesso meno visitate, divenne improvvisamente il sogno romantico di milioni di italiani. Si trattava del Castello di Agliè, una delle 23 (su 29 in totale) Residenze Sabaude, entrate nel Patrimonio dell’Umanità nel 1997 e disseminate tra la provincia di Torino e quella di Cuneo (con una sola eccezione a Biella).

A cosa era dovuto questo risveglio improvviso di interesse? Al fatto che l’elegante ed imponente edificio, risalente al XIII secolo, era diventato il Castello Ristori in una delle serie tv più amate della storia recente italiana: Elisa di Rivombrosa, con Vittoria Puccini e Alessandro Preziosi.

Il Castello Ducale di Agliè, grazie alla sua presenza nella fiction, ebbe all’epoca un grande risveglio del turismo, tanto da portare anche centomila visitatori annui (con tanto di code infinite), il che indusse la Soprintendenza a richiedere di aumentare il numero delle guide per offrire visite ad hoc per “riconoscere il set di numerose scene della fiction tv”. Uno degli aneddoti più interessanti svelati in questi tour speciali? Il fatto che il viale alberato, che fa da ingresso al paese e a Piazza Castello, è storicamente chiamato dagli abitanti Riv’umbrusa (lato ombroso – riva ombrosa) e che il nome della serie diretta da Cinzia TH Torrini deriva proprio da questo.

 

Castello di Agliè
 

Il turismo da fiction, ahinoi, è però presto evaporato e negli ultimi anni le visite al Castello sono tornate praticamente ai tempi pre-Rivombrosa e l’interno è aperto solo dal venerdì alla domenica (il parco, viceversa, è visitabile da martedì a domenica).

Sull’onda del grande successo, la produzione della serie, decise, nel 2007, di usare come location per la terza stagione, La figlia di Elisa, anche un’altra residenza sabauda: la Villa della Regina (all’epoca appena riaperta dopo anni di restauri), con le riprese effettuate tra maggio e giugno per un totale di circa due settimane. Film Commission ci ha fatto la richiesta per Villa della Regina; noi abbiamo dato parere favorevole, ponendo come è ovvio precise condizioni e stabilendo le tariffe, peraltro abbastanza contenute”, commentò all’epoca Mario Turetta, direttore regionale per i Beni culturali, a La Repubblica. “Come direzione siamo favorevoli ad affittare i nostri monumenti per mostrarli al cinema o in televisione e farli conoscere. C’è insomma da parte nostra la massima collaborazione a mettere insieme, in modi opportuni, cultura e fiction”.

Il nuovo legame con la Villa della Regina fu talmente stretto che la conferenza stampa di presentazione della stagione fu fatta proprio in questa location seicentesca.

 

                                                                Villa della Regina

Curiosità: agli attori protagonisti della prima serie, Vittoria Puccini e Alessandro Preziosi, ed alla regista Cinzia TH Torrini, il Comune di Agliè ha concesso la cittadinanza onoraria, con cerimonia di consegna il 14 ottobre 2004.

 

Curiosità due: il Castello di Agliè ha fatto recentemente da sfondo anche per la miniserie Maria José – L’ultima regina (2002), dove ‘interpreta’ il palazzo belga dove la futura regina trascorre l’adolescenza, e per La Bella e la Bestia (2014), sempre con Alessandro Preziosi come protagonista. In passato, invece, era stato visto, tra gli altri, nel film La vita avventurosa di Milady (Il boia di Lilla) (1952) con Rossano Brazzi e Yvette Lebon e nello sceneggiato La Freccia Nera (1968) con Loretta Goggi e Aldo Reggiani.

 

La motivazione per cui le Residenze Sabaude sono entrate nel Patrimonio Culturale dell’Unesco nel 1997:

“Quando Emanuele Filiberto, duca di Savoia, trasferì la sua capitale a Torino nel 1562, iniziò una vasta serie di progetti edilizi (continuati dai suoi successori) per dimostrare il potere della casa regnante. Questo straordinario complesso di edifici, progettato e abbellito dai maggiori architetti e artisti dell'epoca, si irradia nella campagna circostante dal Palazzo Reale nell'Area di Comando di Torino per comprendere numerose residenze di campagna e casine di caccia”.



 

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