martedì 15 settembre 2020

#UnescoMovie 56 – "Inferno"

di Diletta Nicastro

 


Visto che a causa del Covid19 siamo ancora in attesa di sapere quando avrà luogo la 44ma Sessione del Comitato del Patrimonio dell’Umanità (originariamente in programma a fine giugno – inizio luglio, ma spostata a data da destinarsi) e quali saranno le nuove proprietà unescane, questa stagione di #UnescoMovie si apre con Inferno (2015), di Ron Howard, con Tom Hanks e Felicity Jones, un film in cui si parla di virus, pandemie e OMS…

Girato tra Firenze, Venezia e Instanbul (anche se quest’ultima simulata allo schermo verde), il film ha tra le location una proprietà italiana mozzafiato: le ville e i giardini medicei in Toscana, entrati nel Patrimonio Mondiale nel 2013. Tra le 12 ville e i 2 giardini (tutti invero bellissimi), ci soffermiamo sul Giardino di Boboli alle spalle di Palazzo Pitti a Firenze.

 

 

La particolarità di questo #UnescoMovie è il fatto che i Boboli Gardens non solo sono stati location del film (i due protagonisti scappano tra le siepi del giardino in un inseguimento mozzafiato ripresi da due droni – anche se in parte la scena è stata tagliata ed è presente come extra del dvd), ma sono stati anche il luogo da cui sono uscite le prime immagini del dietro le quinte.

Il 20 aprile 2015 alle 19.48, infatti, Ron Howard posta sul suo account ufficiale di Twitter una foto che ritrae Tom Hanks e lo sceneggiatore David Koepp che studiano lo script. La meraviglia di questa foto è che non si trovano in un ufficio, ma all’interno della Grotta dei Buontalenti proprio nel Giardino di Boboli.

La didascalia recita: “Rehearsing #InfernoMovie in #grotto & discussing script - David Koepp & @tomhanks @FelicityJones #Florence (Provando ‘Inferno’ nel ‘grotto’ e discutendo sulla sceneggiatura) e in un commento aggiunge che “è davvero bello lavorare in questo modo”.

 


Le riprese vere e proprie iniziarono il 3 maggio, ma con questa immagine partì immediatamente l’entusiasmo mediatico per il film e per la location (amore per Firenze e la caccia a dove il ‘grotto’ fosse situato…).

La scelta della location non si deve però ad Howard, perché la Grotta dei Buontalenti è nominata espressamente da Dan Brown nel romanzo, descrivendola in questo modo: “Il Grotto del Buontalenti – così chiamata per l’architetto che la realizzò, Bernando Buontalenti – è probabilmente il luogo più curioso di tutta Firenze…”.

 

Per lo studio delle location e per la logistica, la troupe si è avvalsa della collaborazione della Toscana Film Commission. E se le riprese svolte nei diversi musei (compreso, ripeto, Palazzo Pitti) sono state effettuate nei giorni di chiusura settimanale, diverso quello accaduto nel Giardino di Boboli. Qui infatti sono state realizzate solo in aree delimitate, consentendo il normale accesso dei visitatori.

 


Un anno dopo, al lancio mondiale del film avvenuto proprio a Firenze, Tom Hanks dirà a Firenze – Made in Tuscany: “A Firenze ho visto lo splendore del Rinascimento, la bellezza della più grande architettura della storia. E anche il miglior gelato che abbia mai assaggiato! Il primo giorno di riprese, il 3 maggio scorso, dopo l’ultimo ciak ho approfittato per fare un po’ di foto a piazza della Signoria e a Palazzo Vecchio con il mio telefonino, finché la piazza era chiusa e stavano smontando le attrezzature. E poi, non si può non rimanere a bocca aperta, per esempio di fronte alla Porta del Paradiso di Ghiberti”.

E su quello che il film avrebbe potuto dare a Firenze, la risposta di Hanks è stata incantevole: “Beh, magari qualche persona in più, grazie al film, andrà a visitare i musei di Firenze. E sarebbe bellissimo. Per Firenze, che comunque ha già milioni di turisti, ma soprattutto per lui”.

Di sicuro Firenze ha avuto anche un immediato introito economico. La produzione, infatti, ha versato 250 mila euro per l’occupazione di tutti poli museali della città. Ma il ritorno economico non si è fermato qui. Sono infatti partiti immediatamente molti tour turistici che seguono le orme di Robert Langdon, e Palazzo Pitti e i Giardini di Boboli (con il ‘grotto’) sono mete immancabili…

 


Curiosità: ricordiamo che il centro storico di Firenze (che domina molte delle riprese del film) è Patrimonio Mondiale dal 1982, ma di questo sito Unesco abbiamo già parlato con il film Camera con vista (qui l'articolo).

 

La motivazione per cui le ville e i giardini medicei sono nel Patrimonio culturale dal 2013.

“Dodici ville e due giardini sparsi nel paesaggio toscano compongono questo sito che testimonia l’influenza esercitata dalla famiglia Medici sulla cultura europea moderna attraverso il suo mecenatismo. Costruite tra il XV e il XVII secolo, rappresentano un innovativo sistema di costruzione in armonia con la natura e dedicato al tempo libero, alle arti e al sapere. Le ville incarnano una forma e una funzione innovative, un nuovo tipo di residenza principesca che differiva sia dalle masserie di proprietà dei ricchi fiorentini dell’epoca sia dalla potenza militare dei castelli baronali. Le ville medicee costituiscono il primo esempio del legame tra architettura, giardini e ambiente e divennero un riferimento indelebile per le residenze principesche in tutta Italia e in Europa. I loro giardini e l’integrazione nell’ambiente naturale hanno contribuito a sviluppare l’apprezzamento del paesaggio caratteristico dell’Umanesimo e del Rinascimento”.

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