martedì 1 marzo 2016

“Onda su Onda”: malinconica commedia musicale



di Silvia Sottile   

Rocco Papaleo, alla sua terza regia dopo Basilicata coast to coast e Una piccola impresa meridionale, naviga verso altri orizzonti. Onda su Onda è infatti un viaggio (sia reale che metaforico) su una nave mercantile verso l’Uruguay. Eppure, come ci spiega lo stesso regista in conferenza stampa, il piccolo paese sudamericano tanto gli ricorda la sua Basilicata, ed è proprio questo il motivo che lo ha spinto fin là per ambientare il suo film, trovando tra l’altro una folta comunità italiana e uno spirito affine.

Ma la storia, come dicevamo, inizia in mare. Gegè (Rocco Papaleo) è un cantante confidenziale che non ce l’ha fatta, fallito ed egocentrico, che dopo oltre trent’anni viene richiamato a Montevideo per tenere un concerto che potrebbe rilanciare la sua carriera. Sulla nave che lo porta in Uruguay si scontra spesso con Ruggero (Alessandro Gassmann), l’introverso, ombroso (e anche un po’ filosofo) cuoco di bordo, che, imbarcato da 4 anni, si rifiuta di scendere sulla terraferma. Un improvviso calo di voce di Gegè, impossibilitato a cantare, convince Ruggero a prendere il suo posto ma questo scambio non sarà il solo equivoco. Infatti nella capitale uruguagia li attende Gilda Mandarino (Luz Cipriota), la donna che organizza l’evento, ma non tutto è come sembra e anche la ragazza nasconde un segreto. Tra imprevisti e colpi di scena le cose non vanno come dovrebbero andare, eppure Gegè e Ruggero, prima così distanti, si scoprono molto più simili del previsto. 

Generalizzando si tratta infatti della storia di due uomini frustrati (un po’ come tutti noi, in fondo) che non vivono la vita ma un insieme di circostanze li porterà ad avvicinarsi e a riflettere su cosa sia davvero importante. La trama è improbabile, a tratti surreale ma è proprio quest’atmosfera sospesa che dona un fascino particolare alle vicende narrate, un che di incompiuto che riesce a coinvolgere. Papaleo, con questo suo stile di regia e scrittura fuori dai canoni riesce a tirar fuori un film godibile, una commedia che mescola abilmente il dolce e l’amaro. Il tono è fondamentalmente malinconico, con inaspettati guizzi comici dai tempi perfetti. Forse funziona meglio a bordo della nave rispetto alla parte a Montevideo, ma nell’insieme il filo invisibile che lega la storia segue un suo percorso logico.
Entrambi i protagonisti sono calati bene nei rispettivi ruoli,  l’affiatamento tra i due è palese, essendo amici di lunga data ed avendo già lavorato insieme ad esempio nel già citato Basilicata coast to coast. Senza dubbio Alessandro Gassmann emerge maggiormente e rivela ancora una volta il suo spessore da primo attore. Dà l’impressione di diventare sempre più simile al padre e lo ricorda molto. Luminosa  e frizzante la presenza della bella e solare Luz Ciprota, attrice argentina al suo esordio cinematografico in Italia, davvero una gradevole sorpresa. Esilarante il personaggio interpretato da Massimiliano Gallo (il Comandante De Lorenzo, con l’ansia da naufragio) a cui è affidato il grosso della comicità.
La scelta di girare su una nave e in Uruguay è molto originale e di non facile realizzazione eppure viene ben ripagata dalla particolare atmosfera che creano le distese azzurre e infinite del mare e poi l’architettura di Montevideo, ben valorizzata dalla splendida fotografia di Maura Morales. Certe immagini entrano nell’anima.
Le musiche sono assolutamente protagoniste e accompagnano piacevolmente tutto l’evolversi della trama, emozionando fin dall’apertura su note e parole di Bella Ciao. Non manca, come si può ben immaginare dal titolo, la canzone Onda su Onda di Paolo Conte, interpretata da Gegè/Papaleo e la sua orchestra di marinai.

Onda su Onda, al cinema dal 18 febbraio, è una commedia malinconica e commovente in cui si ride e si riflette. Va anche più in profondità di quanto possa sembrare, in una sorta di metafora esistenziale che parte da un incontro di vite sospese.

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