di Silvia Sottile
Dopo essere stato presentato in anteprima mondiale nella sezione ACID al Festival di Cannes 2025 e recentemente in anteprima italiana all’ultima Festa del Cinema di Roma – RoFF 2025 nelle sezioni Special Screenings e Concorso per il Miglior Doc, arriva nei cinema italiani dal 27 novembre il toccante documentario Put Your Soul On Your Hand And Walk – Prendi in mano l’anima e cammina di Sepideh Farsi.
Il nuovo documentario di Sepideh Farsi, regista
iraniana nota e riconosciuta per il suo lavoro di denuncia dei conflitti
nel suo Paese natale (Teheran
senza autorizzazione, Red Rose, The Siren), ci porta tra le
rovine delle case distrutte, nelle strade deserte di Gaza sotto l’occhio vigile
dei cecchini in cui si aggirava per scattare le sue foto Fatma Hassouna, fotoreporter
palestinese di 24 anni e personaggio centrale del documentario di Sepideh Farsi, che si infondeva
coraggio per proseguire la sua missione di testimone di cosa stava accadendo
dicendo: "Ogni secondo, quando cammini per strada, metti l'anima
in mano e cammina".
Il film riporta fedelmente gli scambi tra le due donne
nel corso di circa un anno, a partire dall'aprile 2024, e denuncia la
disumanizzazione e il silenzio che troppo spesso avvolgono le vittime palestinesi,
offrendo una testimonianza urgente e necessaria del genocidio visto
dall'interno. Put Your Soul On
Your Hand And Walk – Prendi in mano l’anima e cammina racconta
la vita a Gaza durante l'invasione militare israeliana attraverso le
videochiamate tra Farsi e la fotoreporter palestinese Fatima Hassouna, che
documenta con coraggio la realtà quotidiana di una popolazione assediata.
Attraverso un racconto intimo e potente, il film diventa l'archivio della
resistenza di Fatima, uccisa in un attacco aereo insieme a nove membri della
sua famiglia, mentre la realizzazione del film era ancora in corso. Un caso che
ha scosso le coscienze in tutto il mondo.
"Spero di vivere la vita che voglio.
Devo continuare a documentare, così potrò raccontare ai miei figli quello che
ho passato e quello a cui sono sopravvissuta".
È con queste parole piene di speranza
e resilienza che si conclude Put Your Soul On Your Hand And Walk – Prendi in mano l’anima e cammina.
Parole con cui Fatma passa idealmente il testimone a Sepideh, che deve farsene
portavoce universale. Quando ho incontrato Fatma Hassona è avvenuto un
miracolo. Lei è diventata i miei occhi a Gaza, dove resisteva documentando
giorno per giorno la guerra. E io sono diventata un collegamento tra lei e il
resto del mondo, dalla sua «prigione di Gaza», come la definiva lei. Abbiamo
mantenuto questa linea di comunicazione per quasi un anno. I frammenti di pixel
e suoni che ci siamo scambiate sono diventati il film che vedete. L'assassinio
di Fatma il 16 aprile 2025, in seguito a un attacco israeliano alla sua casa,
ne cambia per sempre il significato – afferma la regista.
Put Your Soul On
Your Hand And Walk – Prendi in mano l’anima e cammina sarà nei cinema italiani dal 27
novembre, distribuito da Wanted Cinema.
SINOSSI
Una regista iraniana (Sepideh Farsi) che vive a Parigi
e una giovane fotoreporter (Fatma Hassona) che vive con la famiglia in
Palestina documentando con le sue foto l’assedio della sua terra, progettano di
realizzare insieme un documentario di denuncia della tragica situazione
palestinese. Le due donne di parlano quasi ogni giorno con videochiamate che la
regista tiene in memoria come documentazione per il lavoro da fare. Nelle loro
conversazioni si mescolano rapporti giornalistici sulla situazione quotidiana che
Fatma vede attorno a se e conversazioni personali sulle speranze e i sogni di
una ragazza che vorrebbe girare il mondo come con la sua macchi fotografica ma
è invece confinata nella sua casa.
Un giorno Sepideh comunica a Fatma che avranno la
possibilità di presentare il progetto al Festival di Cannes e che sono entrambe
invitate sulla Croisette. Fatma è felicissima della notizia che accoglie con
uno dei suoi meravigliosi sorrisi. Il giorno dopo, 16 aprile 2025,
improvvisamente, la casa degli Hassona viene distrutta da missili di precisione
che uccidono Fatma e gran parte della sua famiglia. Secondo la regista “L’edificio
è stato preso di mira, visto l’alto numero di giornalisti e fotografi uccisi
dall’esercito israeliano a Gaza”. Il caso fa il giro del pianeta e scuote
le coscienze. Quelle telefonate “preparatorie” diventano per la regista Farsi
l’unico materiale disponibile per un film che viene pervicacemente alla luce.
Ed è quanto mai autentico, necessario e urgente. Poco prima di andarsene la
ragazza aveva detto: “Se muoio,
voglio una morte rumorosa, che sia sentita dal tutto il mondo.”
La voce della fotoreporter Fatma Hassona (1999-2025) non
sarà dimenticata.
Qui il trailer ufficiale:

Nessun commento:
Posta un commento