di Diletta Nicastro
Il 27 agosto esce al cinema anche in Italia (negli Usa ha debuttato il 18 luglio) I Puffi – Il film prodotto Paramount Pictures e Paramount Animation e distribuito da Eagle Pictures.
Si tratta del terzo reboot cinematografico del franchise I Puffi dopo i due film live action I Puffi (2011) e I Puffi 2 (2013) e il film d’animazione I Puffi - Viaggio nella foresta segreta (2017).
Il cast originale vede la partecipazione di grandi
nomi a partire da Rihanna nel ruolo di Puffetta (la cantante torna dopo tre
anni con la hit Friend of Mine, che in due mesi ha già realizzato 9
milioni di visualizzazioni su YouTube). Seguono John Goodman (Argo e già
voce di Sulley in Monsters & Co.) nel ruolo del Grande Puffo, Sandra
Oh (vincitrice dell’Emmy® per Grey’s Anatomy) in quello di Moxie, il
candidato all’Emmy® Kurt Russel (1997: fuga da New York, Qualcuno
salvi il Natale) che presta la voce a Ron e il premio Oscar® Octavia
Spencer (Il diritto di contare, The
Help) a Asmodius.
Il cast italiano è impreziosito dalle voci di Paolo
Bonolis (Grande Puffo), Luca Laurenti (Gargamella / Razamella) e Francesco
Pannofino (Ron). Al riguardo, bisogna però dire che, per quanto il doppiaggio
sia di qualità eccelsa, i bambini uscendo dalla sala la prima cosa che
commentano è che Grande Puffo non ha la sua voce (ovvero Paolo Marchese).
Quindi forse Bonolis avrebbe potuto doppiare uno dei personaggi nuovi, come
Ken, il fratello del Grande Puffo, senza creare questo stato di dissonanza nei
piccoli spettatori.
La regia è affidata a Chris Miller (Shrek terzo,
Il gatto con gli stivali) mentre la sceneggiatura è di Pam Brady (South
Park il film - Più grosso, più lungo & tutto intero).
La trama si allontana dal tradizionale mondo creato
dal belga Peyo. Infatti nel prologo si viene a scoprire che in un’epoca lontana
Grande Puffo aveva salvato il mondo dall’Alleanza Intergalattica dei Maghi
Malvagi, guidata dal fratello di Gargamella, Razamella, rubando uno dei quattro
libri di magia che sarebbero dovuti servire a governare il mondo con il male,
distruggendo ogni bene. Grande Puffo nasconde il libro nel Villaggio dei Puffi
e la vita riprende a trascorrere tranquilla nel corso degli anni.
Tutto cambia quando un nuovo Puffo raggiunge il
Villaggio. Non avendo ancora scoperto quali sono le sue qualità precipue,
destinate a dargli un nome specifico, Senza Nome vaga per la foresta
sconsolato, in attesa di un’illuminazione. Qui viene visto dal libro di magia,
che per consolarlo gli si nasconde sotto al cappello per dargli dei poteri
magici.
Questo semplice atto risveglia i maghi dormienti e
Razamella individua subito dove si nasconde il libro mancante e scatena la sua
forza malvagia, rapendo Grande Puffo, che, prima di essere inghiottito, invita
Puffetta e gli altri a chiedere aiuto a Ken, suo fratello minore di cui tutti
(compresi gli spettatori) ignorano l’esistenza…
Inizia così un viaggio tra Parigi, l’Australia e la
Germania per salvare Grande Puffo e la Terra.
Dal punto di vista tecnico – artistico, la qualità è
notevole, così come è divertente la sequenza in cui i Puffi, passando da una
dimensione all’altra, vengono rappresentati in stili d’animazione diversi
(compreso il claymation). Da sottolineare anche le new entry Snooterpoots,
buffe creature pelose che aiuteranno i Puffi nel loro viaggio. La loro fattezze
sono una sorta di sintesi tra i Wookie e gli Ewoks della saga di Star Wars.
Da segnalare, infine, che la colonna sonora è
impreziosita, oltre che dalla già citata Friend of mine di Rihanna,
anche da Everything Goes With Blue dell’astro nascente sudafricano Tyla.
Complessivamente sembra che si sia voluto modernizzare
troppo il mondo dei Puffi, snaturalizzandoli e facendoli andare lontani dal
loro ambiente tradizionale. Per quanto l’avventura possa essere avvincente,
sembra irreale che Grande Puffo abbia due fratelli di cui non si è mai saputo
nulla e appare un po’ dissonante vedere i Puffi (compreso lo stesso Grande
Puffo) cimentarsi in balli ipermoderni alla stregua dei Trolls.
La pellicola è divertente e strappa anche alcune
risate, oltre a rappresentare un invito ai giovani a non arrendersi mai e a
cercare sempre la propria strada perché alla fine, se si ha perseveranza, si
riesce a scoprire il proprio posto nel mondo (la storia di Senza Nome è il filo
rosso che attraversa tutta la trama). Rimane però un po’ di agrodolce nel
cuore, e al termine si ha voglia di rifugiarsi nel mondo consueto dei Puffi,
più posato e tranquillo, conosciuto e amico, andando a cercare le repliche
della serie tv belga su Rai Yoyo…





Nessun commento:
Posta un commento