di Silvia Sottile
Lasciatemi morire ridendo di Massimiliano Fumagalli racconta la storia di Stefano Gheller, seconda persona in Italia – e prima in Veneto – ad aver ottenuto legalmente il diritto al suicidio medicalmente assistito senza dover lasciare il proprio paese.
Una storia personale
che diventa universale, un viaggio lucido e struggente nel cuore
del dibattito sul fine vita. Stefano aveva
deciso da tempo. Ma, contrariamente a tanti altri, ha scelto di non fuggire in
Svizzera. È rimasto in Italia per combattere una battaglia civile e umana,
portando avanti con dignità e ironia una richiesta di libertà profonda,
radicale, coraggiosa.
Il documentario segue il delicato equilibrio tra il desiderio di vivere e l’oppressione della malattia degenerativa che
lo consumava. Attraverso interviste
intense – alla sorella, a figure religiose e a esponenti del mondo
dell’attivismo – e con uno stile che fonde osservazione documentaristica e sguardo teatrale, il film ci
conduce nei giorni di Stefano,
nei suoi silenzi e nelle sue parole, nei suoi dubbi e nei suoi sogni.
Stefano amava la vita, ed è proprio per questo che ha scelto di metterla in discussione. I suoi occhi, pieni di rabbia e di orgoglio, raccontano molto più della sua malattia: raccontano la lucidità, la forza e la brillantezza di un uomo che ha deciso di morire ridendo. Un documentario che ci mette di fronte alle domande più essenziali: Chi siamo? Cosa significa davvero vivere? E soprattutto… quando possiamo dire di essere liberi di scegliere come morire?
Qui il trailer ufficiale:


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