venerdì 19 dicembre 2025

"Avatar: Fuoco e Cenere" - Conferenza stampa con il cast

 di Silvia Sottile


Sam Worthington (Jake Sully), Stephen Lang (Miles Quaritch), Jack Champion (Spider), Bailey Bass (Tsireya) e Trinity Jo-Li Bliss (Tuk), parte del cast di Avatar: Fuoco e Cenere (qui la nostra recensione), al cinema dal 17 dicembre, hanno fatto tappa a Milano per l’anteprima italiana del terzo film del fenomenale franchise di successo Avatar di James Cameron.

Ecco cosa ci hanno raccontato in conferenza stampa:

 

Cosa significa essere parte del mondo di Avatar?

Stephen Lang: “È una grande fortuna dal punto di vista professionale e anche personale, lavorare con una personalità così creativa e visionaria quale James Cameron. Far parte di questo universo da molti anni è un dono che continuiamo a ricevere”.

Bailey Bass: “Penso che sia interessante, soprattutto per noi tre che siamo così giovani, far parte di un progetto così pioneristico. Noi eravamo bambini quando siamo stati scritturati, non conoscevamo il mondo del cinema prima di James Cameron. È fantastico far parte di questo grande progetto e contribuire a questa storia di grande impatto emotivo. Siamo stati trattati con enorme rispetto ”.

Jack Champion: “Io non saprei chi sono senza Avatar. Ho fatto il casting a 12 anni. È una benedizione. È fantastico”.

Il pianeta, le risorse, le diversità. Cosa significa portare il messaggio di Avatar nel mondo di oggi?

Sam Worthington: “Quando Jim ha scritto questo film ha valutato tutti questi aspetti. Poi il film è cresciuto e si è inserita una dinamica familiare che diventa il fulcro. Come si sopravvive in una famiglia in cui le circostanze sono difficili? Nel nostro caso si tratta di una guerra, un pianeta che cambia. È l’amore reciproco il legame forte di questa famiglia, in situazioni estremamente difficili. Penso che questo ci parli della nostra vita. Noi stiamo vivendo momenti difficili, di grande precarietà e incertezza. L’unica cosa che abbiamo è il nostro amore reciproco. Questo è quello che ci ha detto Jim. Di essere tutti connessi, americani, italiani, tutto il pianeta. È la nostra responsabilità fare qualcosa e promuovere l’amore reciproco e per l’umanità”.

Stephen Lang: “L’umanità ha bisogno di storie che illuminano il passato, il presente e anche il futuro. E rendono la realtà più sopportabile. Jim è un maestro nel raccontare storie”.

Jack Champion: “È una storia grandiosa. È una famiglia che è stata scelta. Qualcosa che ha un impatto su tutti”.

Trinity Jo-Li Bliss: “C’è anche una grande forza delle donne. Mi piace vedere tanti personaggi femminili straordinari. Ci sono guerriere donne fantastiche. Tutto questo contribuisce ad una storia che ci tiene inchiodati allo schermo. Un film pieno di azione ma anche di personaggi ricchi a livello di personalità. Tutto questo ci connette”.

Bailey Bass: “Lavoriamo ad Avatar da una vita, fa parte di noi. È sicuramente di grande impatto. La cosa che mi parla di più è l’aspetto della famiglia eletta, la famiglia scelta è un fil rouge in tutti i capitoli di Avatar. Mi piace che in questa storia di fantascienza ci si può ritrovare. Si ritrovano i fratelli, gli amici, i vicini. Si parla anche di diversità. Questo film ci dice che abbiamo più cose in comune che differenze. Questo è il grande messaggio di Avatar che ci consente di amare il cinema e ci ricorda quanto sia importante la solidarietà. In tutto il mondo, a prescindere dalle differenze, noi siamo simili e abbiamo una connessione profonda”.



Cosa apporta di nuovo a livello tecnologico ed emotivo questo terzo film?

Sam Worthington: “Le emozioni sono espresse in maniera più profonda. Se vogliamo il primo e il secondo film avevano lo stesso DNA. Quando ho visto la sceneggiatura, ho notato questa analogia. Invece nel terzo, il mondo è più grande e così anche le emozioni si approfondiscono. Ma ovviamente in Fuoco e Cenere c’è sempre un fil rouge con La Via dell’Acqua, li abbiamo girati insieme. Nel terzo capitolo si vedono gli effetti di ciò che è accaduto nel secondo. Ogni personaggio cerca di trovare una propria collocazione. La tecnologia non è affatto un ostacolo, anzi ci consente di essere più veri e più liberi nella recitazione”.

Cosa si prova a interpretare un cattivo di tale portata?

Stephen Lang: “Ogni cattivo è l’eroe della propria storia. Ho cercato di lavorare su questo. Inoltre in questo film emergono nuovi livelli emotivi nel mio personaggio, debolezze e contraddizioni”.

Parlando di ambiente… C’è speranza per il futuro del nostro pianeta?

Bailey Bass: “Assolutamente sì! Sono molto sensibile a questi temi. Vogliamo che il nostro pianeta sia ricco di luce, amore e bellezza e ci impegniamo per questo, ci crediamo. Continuiamo a combattere e a sperare”.

James Cameron è un grandissimo sostenitore dell’esperienza cinematografica in sala. Cosa ne pensate?

Jack Champion: “Con lo streaming il futuro del cinema è messo a dura prova. Ma guardare un film in una sala insieme ad altre persone è un’esperienza insostituibile. Ci emozioniamo insieme agli altri, non si può replicare in casa. Nulla sostituisce il buio di una sala condivisa con persone sconosciute. E Avatar è assolutamente pensato e realizzato per il cinema”.




 


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